Primo laboratorio: accostarsi al testo

Queste note si riferiscono a come accostarsi ad un testo da leggere in pubblico. Escludiamo le osservazioni propriamente esegetiche e interpretative, che pure sarebbero fondamentali. Diamo cioè per scontato che il testo sia abbastanza noto, nelle sue caratteristiche e nel suo significato, o attraverso la lectio divina, o attraverso la consultazione di un commentario, o attraverso la spiegazione di un sacerdote o altra persona competente.

Essenzialmente, si tratta di prepararsi leggendo e rileggendo il testo in fasi differenti.

Prima fase: lettura mentale
Si legge il testo mentalmente, cercando di farsene un'idea fondamentale, o meglio ancora una "immagine". L'immagine complessiva è diversa dall'analisi dei singoli punti. Non è l'esegesi o il messaggio del testo: è piuttosto ciò può emergere alla lettura e all'ascolto del testo.

Seconda fase: i punti non chiari
Si rilegge ancora il testo, a mezza voce. Si annotano i punti meno chiari, là dove l'espressione si inceppa, o dove ci sono parole difficili, o frasi complicate...

Terza fase: lettura continua
Si rilegge ancora il testo ad alta voce, senza dare nessuna intonazione. Lo scopo è allenare i movimenti della bocca. Molti lettori tendono a tenere la bocca chiusa, hanno paura di esagerare: in realtà occorre imparare ad articolare bene il movimento della bocca, che permette chiarezza e limpidezza di espressione.

Quarta fase: la respirazione
Si rilegge ancora ad alta voce, annotando i punti in cui occorre prendere il respiro.

Quinta fase: le pause
Oltre al respiro (pause lunghe) occorre anche annotare le pause sintattiche (obbligate) e le pause espressive (a scelta del lettore).

Sesta fase: le intonazioni corrette
Questo lo vedremo alla prossima puntata...