La parola risolutiva

Il gesto della donna da solo dice molto, ma non tutto. O meglio: potenzialmente, esprime tutto, ma non lo significa con sufficiente chiarezza. In una parola: è esposto al fraintendimento.
Forse potremmo essere tutto sommato comprensivi verso la reazione negativa dei commensali: anche noi avremmo pensato qualcosa di simile: che significa tutto questo? e' il gesto di una pazza? Una proposta indecente? Un gesto squilibrato di una fan eccessiva? Solo le parole di Gesù possono avviare ad una comprensione giustamente orientata. Anche se, come vedremo, le parole di Gesù non sono una "spiegazione" esaustiva: il simbolo non si può propriamente "spiegare". Altrimenti sarebbe un'allegoria, un quiz, un discorso cifrato. Una volta data la soluzione, il gioco è finito. Invece il simbolo è inesauribile: ha la capacità di dire "tutto" insieme, e di poterlo esprimere "sempre", ogni volta che di nuovo ci si accosta ad esso.
Tuttavia, la parola è importante. Strappa il simbolo dalla sua indeterminatezza e dalla sua potenziale inconcludenza. Fissa un orizzonte di interpretazione, a partire dal quale esso può riproporre la sua inesauribile forza. Ovviamente, la parola che interpreta il simbolo è ad esso connaturale: dovrà essere anch’essa parola simbolica, parola evocativa. Il simbolo associato alla parola ha forza genetica, originaria e originante: da esso nascono pensieri, interpretazioni, riflessioni, da esso possono scaturire intuizioni e decisioni.