Un'opera bella

Ha fatto un'opera bella verso di me
Il testo greco letteralmente dice proprio così: "un'opera BELLA". Ciò che la donna fa sfugge alla categoria dell'utile, resta al di fuori di un calcolo economico. Non è catalogabile in termini di redditività e tornaconto. Si tratta di un gesto inutile e tuttavia (o proprio per questo?) prezioso. La donna ha intuito il mistero che si nasconde dietro la persona di Gesù. E lo adora nella maniera più bella che si possa fare: cospargendolo di profumo. Il mistero di Cristo, volto umano del Padre, presenza inafferrabile di Dio tra gli uomini, è in effetti molto simile al profumo. L'olfatto è il più impalpabile e tuttavia il più diretto dei sensi: possiamo sopportare di stare in una stanza brutta visivamente, possiamo anche adattarci (anche se è più difficile) a rumori molesti. Ma molto più difficilmente ci adattiamo alla puzza.
Per Gesù la donna sembra dimenticare ogni convenienza ed ogni calcolo: ma anche in questo ella arriva più lontano dei suoi detrattori. Perché anche Gesù sta per affrontare un evento che va al di là di ogni convenienza e calcolo, un evento che appare uno spreco. Come il vaso di alabastro, anche Gesù dovrà essere "spezzato", prima come pane eucaristico, e poi nel sacrificio della croce. La donna non sa nulla di tutto ciò: eppure lo anticipa. E non è un caso: anche se forse non è in grado di spiegarlo, ella è in sintonia con Gesù, sente e agisce - nel suo piccolo - come lui.