Qui saranno presentati tutti i brani per il corso 2011-2012.
Un programma utile per la traslitterazione si può trovare al seguente indirizzo:
http://yucs.org/~waxman/action.php
Utile anche il sito:
Manca ancora solo qualche testo narrativo
e il testo personale a scelta
I compiti delle vacanze sono scaricabili al solito indirizzo: http://bbba.altervista.org/ebraico_vacanze_2011.pdf
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שְׁמַע יִשְׂרָאֵל
יְהוָה אֱלֹהֵינוּ
יְהוָה אֶחָד
5
וְאָהַבְתָּ אֵת יְהוָה אֱלֹהֶיךָ
בְּכָל-לְבָבְךָ וּבְכָל-נַפְשְׁךָ
וּבְכָל-מְאֹדֶךָ
6
וְהָיוּ הַדְּבָרִים הָאֵלֶּה
אֲשֶׁר אָנֹכִי מְצַוְּךָ הַיּוֹם עַל־לְבָבֶךָ
7
וְשִׁנַּנְתָּם לְבָנֶיךָ וְדִבַּרְתָּ בָּם
בְּשִׁבְתְּךָ בְּבֵיתֶךָ
וּבְלֶכְתְּךָ בַדֶּרֶךְ
וּבְשָׁכְבְּךָ וּבְקוּמֶךָ
8
וּקְשַׁרְתָּם לְאוֹת עַל-יָדֶךָ
וְהָיוּ לְטֹטָפֹת בֵּין עֵינֶיךָ
9
וּכְתַבְתָּם עַל-מְזֻזוֹת בֵּיתֶךָ וּבִשְׁעָרֶיךָ
šəmaʿ yiśrāʾēl
YHWH ʾĕlōhênû
YHWH ʾeḥāḏ
Ascolta Israele
Il Signore è il nostro Dio,
il Signore è uno solo
šəmaʿ: imperativo qal del verbo שָׁמַע “ascoltare”, II persona singolare maschile.
yiśrāʾēl: nome proprio del popolo. Qui sembra indicare una totalità (non il regno del Nord).
YHWH: tetragramma sacro. Soggetto della frase nominale.
ʾĕlōhênû: nome divino אֱלֹהִים “Dio” + pronome suffisso di I persona plurale. E' il predicato della frase nominale.
’eḥāḏ: numero cardinale; funge da predicato della seconda frase nominale, formata dal soggetto + predicato, senza usare il verbo essere.
wə’āhaḇtā ’ēṯ YHWH ’ĕlōhêḵā
bəḵol ləḇāḇəḵā ūḇəḵol nap̄šəḵā
ūḇəḵol mə’ōḏēḵā
e-amerai YHWH Dio tuo
con-tutto-cuore-tuo, con-tutta-anima-tua
con-tutta-forza-tua
Notare l’insistenza sull’aggettivo kol (tutto, ogni), che in questo caso indica l’integralità.
wə’āhaḇtā,:e amerai: perfetto del verbo אָהַב “amare”, con waw inversivo: prende quindi valore di futuro
’ēṯ:Preposizione che indica il complemento diretto
YHWH:nome sacro divino
’ĕlōhêḵā;:nome divino אלהים con pronome suffisso di II persona singolare maschile. Essendo il nome divino grammaticalmente un plurale, si usa la forma dei pronomi per il plurale
bəḵol:preposizione “in” + aggettivo-pronome indefinito “tutto-ogni”.
Da notare che la preposizione ha qui il senso di complemento di modo-mezzo. Notare la vocalizzazione particolare, essendo la sillaba unita alla parola che segue e disaccentata: la vocale qamets si legge “o”.
ləḇāḇəḵā: sostantivo leb “cuore” con pronome suffisso di II persona singolare maschile
ūḇəḵol: congiunzione וְ “e” + preposizione בְ “in” + aggettivo-pronome indefinito כֹל “tutto-ogni”.
Vedi sopra l’uso strumentale di בְ e la vocalizzazione di כֹל. Notare la riduzione di וְ a vocale davanti alla labiale ב.
nap̄šəḵā: Sostantivo נֶפֶשׁ “gola, respiro, anima”, con suffisso di II persona singolare. Si noti la diversa vocalizzazione del sostantivo con suffisso pronominale.
ūḇəḵāl: vedi sopra
mə’ōḏēḵā: Sostantivo מְאֹד “forza”, con suffisso di II persona singolare maschile.
e saranno le parole le-queste
che io comando-te oggi sul-cuore-tuo
wəhāyû ’haddebarim hā’ēlleh
’ăšer ’ānōkî məṣawwəkā hayyôm
‘al-leḇāḇekā
wəhāyû: e saranno: perfetto del verbo היה “essere”, III persona plurale maschile, con waw inversivo: prende quindi valore di futuro
’haddebarim: sostantivo דָבָר “parola”, con articolo
hā’ēlleh: pronome dimostrativo maschile/femminile plurale אֵלֶּה “questi/e”; con l’articolo perché segue un nome determinato.
’ăšer: pronome relativo invariabile
’ānōkî: Pronome personale di I persona. Esiste anche la forma ridotta אֲנִי “io”. Fa da soggetto al seguente participio
məṣawwəkā: verbo dalla radice צוה “comandare”, solitamente usato al piel צִוָּה. Qui usa il participio maschile singolare, con suffisso di II persona singolare maschile.
hayyôm: Articolo + sostantivo יוֹם “giorno”, con valore avverbiale: “oggi”.
‘al-: preposizione: su, sopra
wəšinnanṯām ləḇāne(y)ḵā
wəḏibbartā bām
bəšiḇtəḵā bəḇēṯeḵā
ûbəleḵtəḵā ḇaddereḵ
ûbəšoḵbəḵā ûbəqûmeḵā
e-insegnerai-loro ai figli-tuoi e-parlerai in-essi
nel-stare-seduto-di-te nella-casa-dite,
nell’-andare-di-te nella-strada
nel-coricarsi-di-te nell’-alzarsi-di-te
wəšinnanṯām: verbo שׁנן (incidere, da cui שֵׁן “dente” ) perfetto convertito piel II persona singolare + pronome suffisso di terza persona plurale maschile. La forma del perfetto convertito ha valore di futuro, in dipendenza dall’imperativo iniziale.
ləḇāne(y)ḵā: preposizione לְ “a, per” con sostantivo בֵן “figlio”, plurale + suffisso di II persona singolare.
wəḏibbartā: congiunzione וְ “e”, con perfetto piel convertito dalla radice דבר “dire, parlare”, II persona singolare singolare. Il perfetto convertito ha valore di futuro, e consegue all’imperativo iniziale del periodo.
bām: preposizione בְ “in” + suffisso di III persona plurale maschile. Qui ha valore di complemento di argomento “parlerai di essi, ne parlerai”.
bəšiḇtəḵā : preposizione בְ “in” + infinito costrutto del verbo יָשַׁב “abitare” + pronome personale suffisso di seconda persona singolare. Letteralmente “nel-tuo-abitare”, con valore di proposizione temporale: “quando abiterai” ” (NB: il tempo futuro è desunto dal contesto).
bəḇēṯeḵā: preposizione בְ “in” + sostantivo בַיִת “casa” + pronome personale suffisso di seconda persona singolare.
ûbəleḵtəḵā: preposizione בְ “in” + infinito costrutto del verbo הָלַךְ “andare”, con suffisso di seconda persona singolare. Letteralmente: nel-tuo-andare, con valore di proposizione temporale: “quando andrai” (NB: il tempo futuro è desunto dal contesto).
ḇaddereḵ: preposizione בְ “in” + sostantivo
ûbəšoḵbəḵā : preposizione בְ “in” + infinito costrutto del verbo שָׁכַב “giacere”; letteralmente: “nel tuo coricarti”, con valore di proposizione temporale: “quando ti coricherai” (NB: il tempo futuro è desunto dal contesto).
ûbəqûmeḵā: preposizione בְ “in” + infinito costrutto del verbo קוּם “sorgere”, con suffisso di seconda persona singolare con valore di proposizione temporale: “quando ti alzerai” (NB: il tempo futuro è desunto dal contesto).
û̇qəšartām lə’ôṯ ‘al-yāḏeḵā
wəhāyû̇ ləṭōṭāp̄ōṯ bên ‘êne(y)ḵā
e-legherai-li come-segno su-la-mano-di-te
e saranno come-strisce-di-tessuto tra gli occhi-di-te
e-scriverai-li sugli stipiti della casa-di-te e delle porte-di-te
û̇qəšartām: congiunzione וְ + perfetto del verbo קָשַׁר “legare” + pronome suffisso di III persona plurale. Il perfetto convertito ha valore di futuro.
lə’ôṯ : preposizione לְ “a, per” + sostantivo אוֹת “segno”. La congiunzione indica il predicativo dell’oggetto.
‘al: preposizione, che significa “su, sopra”
yāḏeḵā: sostantivo יָד “mano” + suffisso di II persona singolare.
wəhāyû̇ : congiunzione וְ + perfetto del verbo הָיָה “essere” + pronome suffisso di III persona plurale. Il perfetto convertito ha valore di futuro.
ləṭōṭāp̄ōṯ : preposizione לְ “a, per” + sostantivo טֹטָף “segno”. La congiunzione indica il predicativo dell’oggetto.
bên : preposizione: “tra”
‘êne(y)ḵā: sostantivo עַיִן “occhio”, forma plurale (propriamente: duale) con suffisso di II persona singolare maschile.
û̇ḵəṯaḇtām ‘al-məzûzôṯ
ḇêṯeḵā û̇ḇiš‘āre(y)ḵā
li scriverai sugli stipiti della tua casa e delle tue porte
26
וַיֹּאמֶר יְהוָה אֶל-מֹשֶׁה
נְטֵה אֶת-יָדְךָ עַל-הַיָּם
וְיָשֻׁבוּ הַמַּיִם עַל-מִצְרַיִם
עַל-רִכְבּוֹ וְעַל-פָּרָשָׁיו
27
וַיֵּט מֹשֶׁה אֶת-יָדוֹ עַל-הַיָּם
וַיָּשָׁב הַיָּם לִפְנוֹת בֹּקֶר לְאֵיתָנוֹ
וּמִצְרַיִם נָסִים לִקְרָאתוֹ
וַיְנַעֵר יְהוָה אֶת-מִצְרַיִם בְּתוֹךְ הַיָּם
28
וַיָּשֻׁבוּ הַמַּיִם
וַיְכַסּוּ אֶת-הָרֶכֶב וְאֶת-הַפָּרָשִׁים
לְכֹל חֵיל פַּרְעֹה
הַבָּאִים אַחֲרֵיהֶם בַּיָּם
לֹא-נִשְׁאַר בָּהֶם עַד-אֶחָד
wayyāšuḇū hammayim
wayḵassū ’eṯ- hāreḵeḇ wə’eṯ- happārāšîm
ləḵōl ḥêl par‘ōh
habbā’îm ’aḥărêhem bayyām
lō’- niš’ar bāhem ‘aḏ-’eḥāḏ.
e-tornarono le-acque
e-coprirono il-carro e-i-cavalieri
di-tutto l’esercito del Faraone
gli-andanti dietro-loro nel-mare
non-rimase tra-loro fino-a-uno
wayyōmer YHWH ’el-mōšeh nəṭê ’eṯ-yāḏəḵā ‘al-hayyām wəyāšuḇû hammayim ‘al-miṣrayim ‘al-riḵbô wə‘al-pārāšāw
e disse YHWH a Mosè
«Stendi la tua mano sopra il mare,
e tornino le acque sopra l'Egitto
sui suoi carri e sui suoi cavalieri
wayyêṭ mōšeh ’eṯ-yāḏô ‘al-hayyām
wayyāšoḇ hayyām lip̄nôṯ bōqer lə’êṯānô
ūmiṣrayim nāsîm liqrāṯô
wayna‘êr Yahweh ’eṯ- miṣrayim bəṯôḵ hayyām.
E-stese Mosè la-mano sul-mare
e-tornò il-mare di-fronte-a mattina al-posto-suo
e-Egitto fuggenti contro-lui
e *** YHWH l'Egitto in-mezzo-a il-mare
1
אָז יָשִׁיר־מֹשֶׁה וּבְנֵי יִשְׂרָאֵל
אֶת־הַשִּׁירָה הַזֹּאת לַיהוָה
וַיֹּאמְרוּ לֵאמֹר
אָשִׁירָה לַיהוָה כִּי־גָאֹה גָּאָה
סוּס וְרֹכְבֹו רָמָה בַיָּם׃
2
עָזִּי וְזִמְרָת יָהּ
וַיְהִי־לִי לִישׁוּעָה
זֶה אֵלִי וְאַנְוֵהוּ
אֱלֹהֵי אָבִי וַאֲרֹמְמֶנְהוּ׃
3
יְהוָה אִישׁ מִלְחָמָה
יְהוָה שְׁמֹו׃
4
מַרְכְּבֹת פַּרְעֹה
וְחֵילֹו יָרָה בַיָּם
וּמִבְחַר שָׁלִשָׁיו
טֻבְּעוּ בְיַם־סוּף׃
5
תְּהֹמֹת יְכַסְיֻמוּ
יָרְדוּ בִמְצֹולֹת כְּמֹו־אָבֶן׃
6
יְמִינְךָ יְהוָה נֶאְדָּרִי בַּכֹּחַ
יְמִינְךָ יְהוָה תִּרְעַץ אֹויֵב׃
7
וּבְרֹב גְּאֹונְךָ
תַּהֲרֹס קָמֶיךָ
תְּשַׁלַּח חֲרֹנְךָ
יֹאכְלֵמֹו כַּקַּשׁ׃
8
וּבְרוּחַ אַפֶּיךָ נֶעֶרְמוּ מַיִם
נִצְּבוּ כְמֹו־נֵד נֹזְלִים
קָפְאוּ תְהֹמֹת בְּלֶב־יָם׃
9
אָמַר אֹויֵב אֶרְדֹּף אַשִּׂיג
אֲחַלֵּק שָׁלָל תִּמְלָאֵמֹו נַפְשִׁי
אָרִיק חַרְבִּי תֹּורִישֵׁמֹו יָדִי׃
10
נָשַׁפְתָּ בְרוּחֲךָ כִּסָּמֹו יָם
צָלֲלוּ כַּעֹופֶרֶת בְּמַיִם אַדִּירִים׃
11
מִי־כָמֹכָה בָּאֵלִם יְהוָה
מִי כָּמֹכָה נֶאְדָּר בַּקֹּדֶשׁ
נֹורָא תְהִלֹּת עֹשֵׂה פֶלֶא׃
12
נָטִיתָ יְמִינְךָ
תִּבְלָעֵמֹו אָרֶץ׃
13
נָחִיתָ בְחַסְדְּךָ עַם־זוּ גָּאָלְתָּ
נֵהַלְתָּ בְעָזְּךָ אֶל־נְוֵה קָדְשֶׁךָ׃
14
שָׁמְעוּ עַמִּים יִרְגָּזוּן
חִיל אָחַז יֹשְׁבֵי פְּלָשֶׁת׃
15
אָז נִבְהֲלוּ אַלּוּפֵי אֱדֹום
אֵילֵי מֹואָב יֹאחֲזֵמֹו רָעַד
נָמֹגוּ כֹּל יֹשְׁבֵי כְנָעַן׃
16
תִּפֹּל עֲלֵיהֶם אֵימָתָה וָפַחַד
בִּגְדֹל זְרֹועֲךָ יִדְּמוּ כָּאָבֶן
עַד־יַעֲבֹר עַמְּךָ יְהוָה
עַד־יַעֲבֹר עַם־זוּ קָנִיתָ׃
17
תְּבִאֵמֹו וְתִטָּעֵמֹו בְּהַר נַחֲלָתְךָ
מָכֹון לְשִׁבְתְּךָ פָּעַלְתָּ יְהוָה
מִקְּדָשׁ אֲדֹנָי כֹּונְנוּ יָדֶיךָ׃
18
יְהוָה יִמְלֹךְ לְעֹלָם וָעֶד׃
19
כִּי בָא סוּס פַּרְעֹה בְּרִכְבֹּו וּבְפָרָשָׁיו בַּיָּם
וַיָּשֶׁב יְהוָה עֲלֵהֶם אֶת־מֵי הַיָּם
וּבְנֵי יִשְׂרָאֵל הָלְכוּ בַיַּבָּשָׁה בְּתֹוךְ הַיָּם׃
’āz yāšîr-mōšeh ûḇənê yiśrā’l
’e-haššîrâ hazzō’ṯ lYHWH
wayyōmərû lē’mōr
’āšîrâ lYHWH kî ḡā’ōh gā’â
sûs wərōḵəḇô rāmâ ḇayyām
’āšîrâ: forma particolare del verbo שִׁיר “cantare”: si tratta di un coortativo, che indica un moto della volontà “voglio cantare”.
nāšap̄tā ḇərûḥăḵā kissāmô yām
ṣālălû k‘ôp̄ereṯ bəmayim ’addîrîm
mî-ḵāmōḵā bā’ēlim YHWH
mî kāmōḵā ne’dār baqqōḏeš
nôrā’ ṯəhill ōṯ ‘ōśê p̄ele’
nāṭîṯā yəmînəḵā
tiḇlā‘ēmô ’āreṣ
nāṭîṯā ḇəḥasdəḵā ‘am-zû g ā’āltā
nēhaltā ḇə‘ozzəḵā ’el-nəwê qoḏšeḵā
šāmə‘û ‘ammîm yirgāzûn
ḥîl ’āḥaz yōšəḇê pəlāšeṯ
’āz niḇhălû ’allûp̄ê ’ĕḏōm
’êlê mô’āḇ yō’ḥăzēmô rā‘aḏ
nāmōḡû kōl yōšəḇê ḵənā‘an
tippōl ‘ălêhem ’êmāṯâ wāp̄aḥaḏ
biḡəḏōl zərô‘ăḵā yiddəmû kā’āḇen
‘aḏ-ya‘ăḇōr ‘amməḵā YHWY
‘aḏ-ya‘ăḇōr ‘am-zû qānîṯā
təḇi’ēmô wəṯiṭṭā‘ēmô bəhar nalāṯəḵā
māḵôn ləšiḇtəḵā pā‘altā YHWH
miqqəḏāš ’ăḏōnāy kônənû yāḏêḵā
Li conduci e li fai entrare nel monte della tua eredità
luogo [che] per tuo abitare hai fatto YHWH
santuario Signore [che] piantarono le tue mani
təḇi’ēmô wəṯiṭṭā‘ēmô: notare la desinenza arcaica del pronome personale di terrza persona plurale maschile.
luogo che hai fatto... santuario che piantarono: si usa qui una frase relativa implicita, senza pronome espresso.
YHWH ’îš milḥāmâ
YHWH šəmô
Il SIGNORE [è] uomo-di-battaglia
SIGNORE [è] il-nome-suo
markəḇōṯ par‘ōh
wəḥêlô yārâ ḇayyām
ûmiḇḥar šālišâw
ṭubbə‘û ḇəyam-sûp̄
təhōmōṯ yəḵasəyumû
yārəḏû ḇimṣôlōṯ kəmô-’āḇen
yəmînḵā YHWH ne’dārî bakkōᵃḥ
yəmînḵā YHWH tir‘aṣ ’ôyēḇ
la tua destra YHWH splendida nella-potenza
la tua destra YHWH schiaccia il nemico
ûḇərōḇ gə’ônəḵā
tahărōs qāmêḵā
təšallaḥ ḥărōnəḵā
yō’ḵəlēmô kaqqaš
E nella grandezza della tua eccellenza
annienti coloro che insorgono contro di te
mandi la tua ira ardente
li divora come pula
YHWH yimlōḵ lə‘ōlām wā‘eḏ
kî ḇā’ sûs par‘ōh bəriḵbô ûḇəp̄ārāšâw bayyām
wayyāšeḇ YHWH ‘ălēhem ’eṯ-mê hayyām
ûḇənê yiśrā’ēl hāləḵû ḇayyabbāšâ bəṯôḵ hayyām
ûḇərûᵃḥ ’appḵā ne‘ermû mayim
niṣṣəḇû ḵəmô-nēḏ nōzəlîm
qāp̄ə’û ṯəhōmōṯ bəleḇ-yām
e-nel-soffio della-tua-ira si accumularono le acque
stettero in ipedi come **
apparvero gli abissi in fondo al mare
’āmar ’ôyēḇ ’erdōp̄ ’aśśîḡ
’ăḥallēq šālāl timlā’ēmô nap̄šî
’ārîq ḥarbî tôrîšēmô yāḏî
Disse il nemico inseguirò, raggiungerò
spartirò il bottino, se ne ingozzerà la mia gola
sfodererò la spada, se ne impadronirà la mia mano
16
וַיְהִי דְבַר-יְהוָה אֵלַי לֵאמֹר
17
בֶּן-אָדָם בֵּית יִשְׂרָאֵל יֹשְׁבִים עַל-אַדְמָתָם
וַיְטַמְּאוּ אוֹתָהּ בְּדַרְכָּם וּבַעֲלִילוֹתָם
כְּטֻמְאַת, הַנִּדָּה הָיְתָה דַרְכָּם, לְפָנָי
18
וָאֶשְׁפֹּךְ חֲמָתִי עֲלֵיהֶם
עַל-הַדָּם אֲשֶׁר-שָׁפְכוּ עַל-הָאָרֶץ
וּבְגִלּוּלֵיהֶם, טִמְּאוּהָ
19
וָאָפִיץ אֹתָם בַּגּוֹיִם, וַיִּזָּרוּ בָּאֲרָצוֹת
כְּדַרְכָּם וְכַעֲלִילוֹתָם שְׁפַטְתִּים
20
וַיָּבוֹא אֶל-הַגּוֹיִם אֲשֶׁר-בָּאוּ שָׁם
וַיְחַלְּלוּ אֶת-שֵׁם קָדְשִׁי
בֶּאֱמֹר לָהֶם עַם-יְהוָה אֵלֶּה
וּמֵאַרְצוֹ יָצָאוּ
21
וָאֶחְמֹל עַל-שֵׁם קָדְשִׁי
אֲשֶׁר חִלְּלֻהוּ בֵּית יִשְׂרָאֵל
בַּגּוֹיִם אֲשֶׁר-בָּאוּ שָׁמָּה
22
לָכֵן אֱמֹר לְבֵית-יִשְׂרָאֵל
כֹּה אָמַר אֲדֹנָי יְהוִה
לֹא לְמַעַנְכֶם אֲנִי עֹשֶׂה בֵּית יִשְׂרָאֵל
23
וְקִדַּשְׁתִּי אֶת-שְׁמִי הַגָּדוֹל, הַמְחֻלָּל בַּגּוֹיִם, אֲשֶׁר חִלַּלְתֶּם, בְּתוֹכָם; וְיָדְעוּ הַגּוֹיִם כִּי-אֲנִי יְהוָה, נְאֻם אֲדֹנָי יְהוִה, בְּהִקָּדְשִׁי בָכֶם, לְעֵינֵיהֶם.
24
וְלָקַחְתִּי אֶתְכֶם מִן-הַגּוֹיִם, וְקִבַּצְתִּי אֶתְכֶם מִכָּל-הָאֲרָצוֹת; וְהֵבֵאתִי אֶתְכֶם, אֶל-אַדְמַתְכֶם.
25
וְזָרַקְתִּי עֲלֵיכֶם מַיִם טְהוֹרִים, וּטְהַרְתֶּם
מִכֹּל טֻמְאוֹתֵיכֶם וּמִכָּל-גִּלּוּלֵיכֶם, אֲטַהֵר אֶתְכֶם
26
וְנָתַתִּי לָכֶם לֵב חָדָשׁ, וְרוּחַ חֲדָשָׁה אֶתֵּן בְּקִרְבְּכֶם; וַהֲסִרֹתִי אֶת-לֵב
הָאֶבֶן, מִבְּשַׂרְכֶם, וְנָתַתִּי לָכֶם, לֵב בָּשָׂר.
27
וְאֶת-רוּחִי, אֶתֵּן בְּקִרְבְּכֶם; וְעָשִׂיתִי, אֵת אֲשֶׁר-בְּחֻקַּי תֵּלֵכוּ, וּמִשְׁפָּטַי תִּשְׁמְרוּ, וַעֲשִׂיתֶם.
28
וִישַׁבְתֶּם בָּאָרֶץ, אֲשֶׁר נָתַתִּי לַאֲבֹתֵיכֶם; וִהְיִיתֶם לִי, לְעָם, וְאָנֹכִי, אֶהְיֶה לָכֶם לֵאלֹהִים
29
וְהוֹשַׁעְתִּי אֶתְכֶם, מִכֹּל טֻמְאוֹתֵיכֶם; וְקָרָאתִי אֶל-הַדָּגָן וְהִרְבֵּיתִי אֹתוֹ, וְלֹא-אֶתֵּן עֲלֵיכֶם רָעָב
30
וְהִרְבֵּיתִי אֶת-פְּרִי הָעֵץ, וּתְנוּבַת הַשָּׂדֶה
לְמַעַן, אֲשֶׁר לֹא תִקְחוּ עוֹד חֶרְפַּת רָעָב--בַּגּוֹיִם
31
וּזְכַרְתֶּם אֶת-דַּרְכֵיכֶם הָרָעִים, וּמַעַלְלֵיכֶם אֲשֶׁר לֹא-טוֹבִים; וּנְקֹטֹתֶם, בִּפְנֵיכֶם, עַל עֲוֹנֹתֵיכֶם, וְעַל תּוֹעֲבוֹתֵיכֶם
32
לֹא לְמַעַנְכֶם אֲנִי-עֹשֶׂה, נְאֻם אֲדֹנָי יְהוִה--יִוָּדַע, לָכֶם
בּוֹשׁוּ וְהִכָּלְמוּ מִדַּרְכֵיכֶם, בֵּית יִשְׂרָאֵל
26 wənāṯattî lāḵem lêḇ ḥāḏāš, wərūaḥ ḥăḏāšāh ’ettên bəqirbəḵem; wahăsirōṯî ’eṯ- lêḇ hā’eḇen mibbəśarḵem, wənāṯattî lāḵem lêḇ bāśār
27wə’eṯ- rūḥî ’ettên bəqirbəḵem; wə‘āśîṯî, ’êṯ ’ăšer- bəḥuqqay têlêḵū, ūmišpāṭay tišmərū wa‘ăśîṯem
28 wîšaḇtem bā’āreṣ, ’ăšer nāṯattî la’ăḇōṯêḵem; wihyîṯem lî lə‘ām, wə’ānōḵî, ’ehyeh lāḵem lêlōhîm
29 wəhōwōša‘tî ’eṯḵem, mikkōl ṭum’ōwṯêḵem; wəqārāṯî ’el- haddāḡān wəhirbêṯî ’ōṯōw, wəlō- ’ettên ‘ălêḵem rā‘āḇ.
wayəhî ḏəḇar-YHWH ’ēlay lēmōr
e-fu la-parola-di-YHWH verso-me per-dire:
wayəhî: forma narrativa del verbo הָיָה “essere”, formata dall’imperfetto III persona singolare maschile in forma contratta יְהִי e dal waw conversivo.
ḏəḇar-YHWH: sostantivo דָבָר, stato costrutto, con il nome divino YHWH. Il sintagma ha qui già senso tecnico-teologico: si tratta della parola divina intesa come entità intermediaria tra il Dio trascendente e la creatura umana.
’ēlay: preposizione אֵל “a, verso”, con pronome suffisso di I persona singolare. Questa preposizione, a differenza di בְ e לְ vuole la serie dei suffissi che si applica per i nomi plurali.
lēmōr: preposizione לְ con infinito costrutto del verbo אָמַר “dire”. Si potrebbe tradurre con “per dire, dicendo”. Il sintagma è spessissimo usato come convenzione scribale per introdurre un discorso diretto. Solitamente si omette la traduzione.
ben-’āḏām bêṯ yiśrā’ēl yōšəḇîm ‘al-’aḏmāṯām
wayəṭammə’û ’ôṯāh, bəḏarkām ûḇa‘ălîlôṯām
kəṭum’aṯ hanniddâ hāyəṯâ ḏarkām ləp̄ānāy.
Figlio dell’uomo, la casa di Israele hanno abitato la loro terra
ma-contaminarono essa con-la-strada-loro e con-le-opere-loro
come-impurità di mestruata fu la loro strada davanti a me
ben-’āḏām:
wā·’eš·pōḵ ḥă·mā·ṯî ‘ă·lê·hem
‘al- had·dām ’ă·šer- šā·p̄ə·ḵū ‘al- hā·’ā·reṣ
ū·ḇə·ḡil·lū·lê·hem ṭim·mə·’ū·hā
e-riverserò la-ira-mia su-di-voi
per-il-sangue che versarono sulla-terra
e-negli-idoli [con cui] hanno-contaminato-essa
wā’āp̄îṣ ’ōṯām baggôyim wayyizzārû bā’ărāṣôṯ
kəḏarkām wəḵa‘ălîlôṯām šəp̄aṭtîm
e-disperderò essi nei-popoli e saranno stranieri nelle terre
secondo-la-strada-loro e-secondo-le-loro-azioni[delitti] giudicherò-essi
wəlāqaḥtî ’eṯḵem min-haggōyim
wəqibbaṣtî ’eṯḵem mikkol-hā’ărāṣôṯ
wəhēḇē’ṯî ’eṯḵem ’el-’aḏmaṯəḵem
e-prenderò voi dalle-genti
e-raccoglierò voi da-tutte-le-terre
e-ricondurrò voi verso-la-terra-vostra
Il versetto è caratterizzato dal parallelismo insistito: per tre vote si ripete la forma wqatalti alla prima singolare, con il pronome di seconda persona; le prime due volte abbiamo poi un complemento di moto da luogo, e infine il complemento di moto a luogo.
wəlāqaḥtî: verbo לָקַח , “prendere”; perfetto qal convertito (forma wəqataltî: indica un futuro; l’accento è sull’ultima sillaba) I persona singolare.
’eṯḵem: preposizione אֵת , detta anche “nota accusativi”, con pronome personale di II persona plurale. Indica “voi”, complemento oggetto. Da non confondere con la preposizione simile אֵת che significa “con”, e che nella forma assoluta risulta uguale alla nota accusativi. Ma in congiunzione con pronomi diventa אִתְּכֶם “con voi”.
min-haggōyim
wəqibbaṣtî: verbo קָבַץ , “raccogliere”; perfetto piel convertito (indica un futuro; l’accento è sull’ultima sillaba) I persona singolare. La forma piel indica una attuazione intensiva del verbo.
mikkol: preposizione מִן “da” + aggettivo indefinito כֹל “tutto”. Si noti che la preposizione si fonde con la parola successiva, il nun cade e si raddoppia la consonante iniziale; si noti inoltre la presenza del trattino maqqef, che unisce le due espressioni in un’unica parola, con un unico accento. la sillaba כֹל viene così ad essere disaccentata, e prende la vocale qamets hatuf.
hā’ărāṣôṯ: articolo con sostantivo ארץ “terra”, al plurale
wəhēḇē’ṯî: verbo dalla radice בוא , “venire”; perfetto hifil convertito (indica un futuro; l’accento è sull’ultima sillaba) I persona singolare.
’el: preposizione che indica moto a luogo: “a, verso, in”.
’aḏmaṯəḵem: sostantivo אדמה “terra, suolo”, con suffisso di II persona plurale.
wənāṯattî lāḵem lēḇ ḥāḏāš
wərūᵃḥ ḥăḏāšâ ’ettên bəqirbəḵem
wahăsirōṯî ’eṯ-lēḇ hā’eḇen mibbəśarḵem
wənāṯattî lāḵem lēḇ bāśār
darò a-voi un-cuore nuovo
e-uno-spirito nuovo darò dentro-di-voi
e-cambierò il-cuore di-pietra dalla-carne-di-voi
e-darò a-voi un-cuore di-carne
wənāṯattî: perfetto qal del verbo נָתַן “dare”, con waw inversivo; assume valore di futuro.
lāḵem: preposizione לְ “a, per” con pronome suffisso di II plurale maschile.
lēḇ: sostantivo לֵב “cuore”. Da notare che in ebraico non indica la sede dei sentimenti, ma piuttosto dell’intelligenza e della volontà.
wə’eṯ-rûḥî ’ettēn bəqirbəḵem
wə‘āśîṯî ’ēṯ ’ăšer-bəḥuqqay tēlēḵû
ûmišpāṭay tišmərû wa‘ăśîṯem
e-il-mio-spirito darò dentro di voi
e farò che-nei-miei-comandi camminiate
e-i-miei-precetti osserviate ed-eseguiate
wîšaḇtem bā’āreṣ
’ăšer nāṯattî la’ăḇōṯēḵem
wihyîṯem lî lə‘ām
wə’ānōḵî ’ehyeh lāḵem lēlōhîm
Abiterete nella-terra
che diedi ai-padri-vostri
e-sarete per-me come-popolo
e-io sarò per-voi come-Dio
wîšaḇtem: perfetto qal del verbo יָשַׁב “abitare”, con waw inversivo; prende così valore di futuro.
bā’āreṣ: preposizione בְ “in” + sostantivo אָרֶץ “terra”.
’ăšer: pronome relativo invariabile: “che, il/la quale, i/le quali”
nāṯattî: perfetto qal del verbo נָתַן “dare”
la’ăḇōṯēḵem: preposizione לְ “a, per” + sostantivo אָב “padre”, plurale; + pronome suffisso di II persona plurale maschile.
wihyîṯem: perfetto qal del verbo הָיָה “essere”, con waw inversivo: prende così valore di futuro “e sarete”
lî: preposizione לְ “a, per”, con pronome suffisso di I persona singolare.
lə‘ām: preposizione לְ “a, per”, con sostantivo עָם “popolo”. La preposizione funge qui da rafforzativo del predicato nominale, i connessione con il verbo הָיָה “essere”
wə’ānōḵî : congiunzione וְ “e” + pronome personale assoluto di I persona singolare.
’ehyeh: imperfetto qal del verbo הָיָה “essere”, con valore di futuro: “sarò”.
lāḵem: preposizione לְ “a, per”, con pronome suffisso di II persona plurale maschile.
lē’lōhîm: preposizione לְ “a, per”, con il sostantivo אֱלֹהִים “Dio”. Come sopra, funge da rafforzativo del predicato nominale, in connessione con il verbo הָיָה “essere”
wəhōwōša‘tî ’eṯḵem, mikkōl ṭum’ōwṯêḵem;
wəqārāṯî ’el- haddāḡān wəhirbêṯî ’ōṯōw,
wəlō- ’ettên ‘ălêḵem rā‘āḇ.
wəhirbēṯî ’eṯ-pərî hā‘ēṣ
ûṯənûḇaṯ haśśāḏeh
ləma‘an ’ăšer lō’ ṯiq‘û
ḥerpaṯ rā‘āḇ baggôyim
ûzəḵartem ’et-darḵêḵem hārā‘îm
ûma‘aləlēḵem ’ăšer lō’ ṭôḇîm
ûnəqōṭōṯem bip̄nêḵem
‘al ‘ăwōnōṯəḵem wə‘al tô‘ăḇôṯêḵem
e-ricorderete le-strade-vostre le-cattive
e-le-opere-vostre che non buone
e *** davanti-a-voi
per le-vostre-colpe e per i-vostri-abomini
lō’ ləma‘anḵēm ’ănî-‘ōśeh
nə’um ’ăḏōnāy YHWH
yiwwaḏā‘ lāḵem
bôšû wəhikkālmû middarḵêḵem
bêṯ yiśrā’ēl
Non per-riguardo-voi io-facente
parola del-Signore YHWH
sia-saputo a-voi
vergognatevi e_* delle-vostre-vie
casa di Israele
31
הִנֵּ֛ה יָמִ֥ים בָּאִ֖ים נְאֻם־יְהוָ֑ה
וְכָרַתִּ֗י
אֶת־בֵּ֧ית יִשְׂרָאֵ֛ל
וְאֶת־בֵּ֥ית יְהוּדָ֖ה
בְּרִ֥ית חֲדָשָֽׁה
hinnêh yāmîm bā’îm nə’um-YHWH
wəḵārattî ’eṯ-bêṯ yiśrā’êl
wə’eṯ-bêṯ yəhūḏâ bərîṯ ḥăḏāšâ
32
לֹא כַבְּרִית אֲשֶׁר כָּרַתִּי אֶת־אֲבֹותָם
בְּיֹום הֶחֱזִיקִי בְיָדָם
לְהֹוצִיאָם מֵאֶרֶץ מִצְרָיִם
אֲשֶׁר־הֵמָּה הֵפֵרוּ אֶת־בְּרִיתִי
וְאָנֹכִי בָּעַלְתִּי בָם
נְאֻם־יְהוָה
33
כִּי זֹאת הַבְּרִית אֲשֶׁר אֶכְרֹת
אֶת־בֵּית יִשְׂרָאֵל אַחֲרֵי הַיָּמִים הָהֵם נְאֻם־יְהוָה
נָתַתִּי אֶת־תֹּורָתִי בְּקִרְבָּם
וְעַל־לִבָּם אֶכְתֲּבֶנָּה
וְהָיִיתִי לָהֶם לֵאלֹהִים
וְהֵמָּה יִהְיוּ־לִי לְעָם
34
וְלֹא יְלַמְּדוּ עֹוד
אִישׁ אֶת־רֵעֵהוּ וְאִישׁ אֶת־אָחִיו לֵאמֹר
דְּעוּ אֶת־יְהוָה
כִּי־כוּלָּם יֵדְעוּ אֹותִי
לְמִקְטַנָּם וְעַד־גְּדֹולָם נְאֻם־יְהוָה
כִּי אֶסְלַח לַעֲוֹנָם
וּלְחַטָּאתָם לֹא אֶזְכָּר־עֹוד
hinnêh yāmîm bā’îm
nə’um YHWH
wəḵārattî ’et-bêt yisrā’ēl
wə’et bêt-yəhûḏâ bərît ḥăḏāšâ
ecco giorni venienti
parola-di-YHWH
e-concluderò con-la-casa di Israele
e con-la-casa di Giuda un’alleanza nuova
hinnêh: avverbio dimostrativo, senso fondamentale: “ecco”. Nella narrativa ebraica introduce spesso un fatto nuovo, un imprevisto, una svolta narrativa.
yāmîm:sostantivo יוֹם “giorno”, plurale stato assoluto.
bā’îm: radice verbale בוא “venire” (da cui il perfetto בָא “egli venne”), qal participio maschile plurale. La frase nominale, costruita con il soggetto e il participio, indica qui un fatto visto come imminente
nə’um YHWH: sostantivo נְאֻם “oracolo, detto”, in stato costrutto, usato quasi esclusivamente in questa locuzione, insieme al nome divino.
wəḵārattî: congiunzione וְ “e” con valore inversivo, + perfetto qal del verbo כָרַת “tagliare”, I persona singolare. La forma prende significato di futuro.
’et: preposizione con significato fondamentale “con”. Da non confondere con la nota accusativi.
bêt: sostantivo בָיִת “casa”, in stato costrutto singolare
yisrā’ēl:nome proprio
wə’et: congiunzione w + preposizione ’et
bêt: sostantivo בָיִת “casa”, in stato costrutto singolare
yəhûḏâ: nome proprio
bərît: sostantivo
ḥăḏāšâ: aggettivo חָדָשׁ “nuovo”, singolare femminile. Si noti la differenza di vocalizzazione tra la forma maschile e quella femminile.
lō’ ḵabbərîṯ ’ăšer kārattî ’eṯ-’ăḇôṯām,
bəyôm heḥĕzîqî ḇəyāḏām,
ləhōwṣî’ām mē’ereṣ miṣrā·yim
’ăšer-hēmmâ hēp̄ērû ’eṯ-bərîṯî
wə’ānōḵî bā‘altî ḇām
nə’um-YHWH.
non come-l’alleanza che conclusi con-i-padri-di-loro
nel-giorno [che li] afferrai nella-mano-loro
per-far-uscire-loro dalla-terra d’Egitto
che-essi infransero l’alleanza-mia
ed-io fui-sposo [altra traduzione: fui-padrone] in-loro
parola di YHWH
lō = avv. di negazione oggettiva: non, no
ḵabbərîṯ, = preposizione כְ con articolo + sost. בְּרִית alleanza. La preposizione kə- [ כְ ], come, secondo, . è una preposizione comparativa, di cui non esiste un esatto corrispondente italiano.
’ă·šer = Pronome relativo invariabile
Kārattî = Verbo כרת , letteralmente “tagliare”. Usato anche nel senso tecnico di “stipulare un’alleanza”.
’eṯ- = Preposizione: con
’ăḇōwṯām, = sostantivo אָב padre, plurale irregolare con suffisso di terza persona plurale.
bəyōwm = preposizione בְ “in”, qui con valore temporale, unita al sostantivo יום “giorno”.
he·ḥĕ·zî·qî = verbo חזק prendere; qui è la forma hifil, afferrare
bā‘altî ḇām: il verbo si collega al sostantivo ba‘al, che può indicare il “marito”, o il “padrone” e che è inoltre nome proprio di una divinità del Pantheon cananaico, tradizionalmente in concorrenza con il Dio di Israele.
perché/ma questa l’alleanza che concluderò
con la casa di Israele dopo i giorni i-quelli, oracolo di YHWH
darò la-legge-mia dentro-loro
e-sui-cuori-loro scriverò-essa
e-sarò per-loro come-Dio
ed-essi saranno per-me come-popolo
wəlō’ yəlamm əḏû ‘ōḏ
’îš ’eṯ -rē‘ēhû wə’îš ’eṯ -’ā ḥîw lēmōr
ḏə‘û ’eṯ-YHWH
kî-ḵûllām yəḏə‘û ’ô ṯî
ləmiqəṭannām wə‘aḏ-ḡəḏôlām
nə’um YHWH
Ebraico 12 novembre 2011
1
וְיָצָא חֹטֶר מִגֵּזַע יִשָׁי
וְנֵצֶר מִשָּׁרָשָׁו יִפְרֶה
2
וְנָחָה עָלָיו רוּחַ יהוה
רוּחַ חָכְמָה וּבִינָה
רוּחַ עֵצָה וּגְבוּרָה
רוּחַ דַַעַת וְיִרְאַת יִרְאַת יהוה
wysa hoter miggza‘ yissay
wneser misorsaw ipro
E-uscirà un virgulto dal-tronco di Iesse
e un germoglio dalle-sue-radici nascerà
12 e-aleggerà su-di-lui lo Spirito di YHWH
wəyāṣā’ ḥōṭer miggēza‘ yišāy
wənēṣer miššārāšāw yip̄reh.
E-uscirà un virgulto dal-tronco di Iesse
e un germoglio dalle-sue-radici nascerà
2 e-aleggerà su-di-lui lo Spirito di YHWH
רוּחַ אֲדׂנָי יהוה עָלָי
יַעַן מָשַׁח יהוה אׂתִי
rûaḥ ʾăḏōnāj YHWH ʿālāj
jaʿan māšaḥ YHWH ʾōṯî
Lo Spirito del Signore YHWH su di me
poiché unse YHWH me
הִרְבִּתָ הַגִּילָה
הִגְדַּלְתָּ הַשִּׂמְחָה
שָׂמְחוּ לְפָנֵיךָ
כְּשִׂמְחַת בַּקָּצִיר
hirbîṯā haggîlâ
hiḡdaltā haśśimḥâ
śāməḥû ləp̄ānêḵā
kəśimḥaṯ baqqāṣîr,
Hai moltiplicato la danza.
Hai ingrandito la letizia.
Gioiscono davanti a te
come gioia nella mietitura
24
יְבָרֶכְךָ יהוה
וְיִשׁמְרֶךָ
25
יָאֵר יהוה פָּנָיו אֵלֶיךָ
וִיחֻנֶּ֫יךָ
26
יִשָּׂא יהוה פָּנָיו אֵלֶ֫יךָ
וְיָשֵׂם לְךָ שָׁלוֹם
yā’êr YHWH pānāw ’êleḵā wîḥunnekā
Faccia risplendere YHWH il-suo-volto verso-di-te e-faccia-grazia-a-te
24 yəḇāreḵəḵā YHWH wəyišməreḵā. 25 yā’êr YHWH pānāw ’êleḵā wîḥunnekā. 26 yiśśā YHWH pānāw ’êleḵā, wəyāśêm ləḵā šālōwm.
yiśśā YHWH pānāw ’êleḵā, wəyāśêm ləḵā šālōwm
וְשָׂמוּ אֶת־שְׁמִי עַל־בְּנֵי יִשְׂרָאֵל וַאֲנִי אֲבָרֲכֵם
e-porranno il-mio-nome sui-figli di Israele e-io benedirò-loro