Corso di ebraico biblico

Questa sezione del sito cominciò nell’anno scolastico 2011-2012. Si ripropone anche per il 2013-2014, sempre mantenendo la sua natura provvisoria; in attesa di potergli dare una struttura più definitiva.

Corso di ebraico biblico 2011-2012

Lo studio dell’ebraico è facilissimo, bellissimo spassosissimo...

ma richiede MOLTA pazienza...

Brani

I brani per il corso 2011-2012

Genesi 15,1


אַחַר הַדְּבָרִם הָאֵלֶּה
הָיָה דְבַר־יהוה
אֵל אַבְרָם

’aḥar haddə·ḇārîm hā’êlleh,
hājāh ḏəḇar-YHWH ’el-’aḇ·rām,

Dopo le cose queste, fu la parola del Signore verso Abramo.

Programma

Corso di lingua biblica – Ebraico

Anno scolastico 2011-2012

  1. Nozioni fondamentali di scrittura e lettura
    • Alfabeto e pronuncia
    • Consonanti
    • Vocali
    • Traslitterazione
    • Altri segni diacritici
  2. Il nome
    • Maschile e femminile
    • Singolare, Plurale, duale
    • Stato assoluto e stato costrutto
    • Aggettivi e participi
  3. Pronomi e particelle
    • L'articolo
    • Le preposizioni
    • Pronomi personali
      • Assoluti
      • Suffissi
  4. Il sistema verbale ebraico
    • Nozioni di base sul sistema verbale ebraico
    • Il perfetto qal
    • L’imperfetto qal
    • Le forme narrative
  5. Prime nozioni sintattiche
    • La frase nominale
    • Uso delle forme narrative
  6. Cenni di lessicografia e cultura biblica
    • Peculiarità della narrativa ebraica
    • Peculiarità della poesia ebraica
    • Alcuni vocaboli fondamentali
    • Alcuni concetti teologici con radici importanti nella cultura ebraica
  7. Esercitazioni personali
    • Brano a scelta
    • Brani svolti in classe:
    • (l'elenco completo tra breve)

I brani per il 2012

Qui saranno presentati tutti i brani per il corso 2011-2012.

Un programma utile per la traslitterazione si può trovare al seguente indirizzo:

http://yucs.org/~waxman/action.php

Utile anche il sito:

http://www.biblos.com

Manca ancora solo qualche testo narrativo

e il testo personale a scelta

I compiti delle vacanze sono scaricabili al solito indirizzo: http://bbba.altervista.org/ebraico_vacanze_2011.pdf

AllegatoDimensione
ebraico_brani_translit.pdf108.43 KB
ebraico_2011_ger31.pdf552.11 KB

Deuteronomio 6,4-9


4
שְׁמַע יִשְׂרָאֵל
יְהוָה אֱלֹהֵינוּ
יְהוָה אֶחָד
5
וְאָהַבְתָּ אֵת יְהוָה אֱלֹהֶיךָ
בְּכָל-לְבָבְךָ וּבְכָל-נַפְשְׁךָ
וּבְכָל-מְאֹדֶךָ
6
וְהָיוּ הַדְּבָרִים הָאֵלֶּה
אֲשֶׁר אָנֹכִי מְצַוְּךָ הַיּוֹם עַל־לְבָבֶךָ
7
וְשִׁנַּנְתָּם לְבָנֶיךָ וְדִבַּרְתָּ בָּם
בְּשִׁבְתְּךָ בְּבֵיתֶךָ
וּבְלֶכְתְּךָ בַדֶּרֶךְ
וּבְשָׁכְבְּךָ וּבְקוּמֶךָ
8
וּקְשַׁרְתָּם לְאוֹת עַל-יָדֶךָ
וְהָיוּ לְטֹטָפֹת בֵּין עֵינֶיךָ
9
וּכְתַבְתָּם עַל-מְזֻזוֹת בֵּיתֶךָ וּבִשְׁעָרֶיךָ

Analisi del versetto 4

Traslitterazione

šəmaʿ yiśrāʾēl
YHWH ʾĕlōhênû
YHWH ʾeḥāḏ

Traduzione

Ascolta Israele
Il Signore è il nostro Dio,
il Signore è uno solo

Analisi

šəmaʿ: imperativo qal del verbo שָׁמַע “ascoltare”, II persona singolare maschile.

yiśrāʾēl: nome proprio del popolo. Qui sembra indicare una totalità (non il regno del Nord).

YHWH: tetragramma sacro. Soggetto della frase nominale.

ʾĕlōhênû: nome divino אֱלֹהִים “Dio” + pronome suffisso di I persona plurale. E' il predicato della frase nominale.
’eḥāḏ: numero cardinale; funge da predicato della seconda frase nominale, formata dal soggetto + predicato, senza usare il verbo essere.

Analisi del versetto 5

Traslitterazione

wə’āhaḇtā ’ēṯ YHWH ’ĕlōhêḵā
bəḵol ləḇāḇəḵā ūḇəḵol nap̄šəḵā
ūḇəḵol mə’ōḏēḵā

Traduzione

e-amerai YHWH Dio tuo
con-tutto-cuore-tuo, con-tutta-anima-tua
con-tutta-forza-tua

Note linguistiche

Notare l’insistenza sull’aggettivo kol (tutto, ogni), che in questo caso indica l’integralità.
wə’āhaḇtā,:e amerai: perfetto del verbo אָהַב “amare”, con waw inversivo: prende quindi valore di futuro
’ēṯ:Preposizione che indica il complemento diretto
YHWH:nome sacro divino
’ĕlōhêḵā;:nome divino אלהים con pronome suffisso di II persona singolare maschile. Essendo il nome divino grammaticalmente un plurale, si usa la forma dei pronomi per il plurale
bəḵol:preposizione “in” + aggettivo-pronome indefinito “tutto-ogni”.
Da notare che la preposizione ha qui il senso di complemento di modo-mezzo. Notare la vocalizzazione particolare, essendo la sillaba unita alla parola che segue e disaccentata: la vocale qamets si legge “o”.
ləḇāḇəḵā: sostantivo leb “cuore” con pronome suffisso di II persona singolare maschile
ūḇəḵol: congiunzione וְ “e” + preposizione בְ “in” + aggettivo-pronome indefinito כֹל “tutto-ogni”.
Vedi sopra l’uso strumentale di בְ e la vocalizzazione di כֹל. Notare la riduzione di וְ a vocale davanti alla labiale ב.
nap̄šəḵā: Sostantivo נֶפֶשׁ “gola, respiro, anima”, con suffisso di II persona singolare. Si noti la diversa vocalizzazione del sostantivo con suffisso pronominale.
ūḇəḵāl: vedi sopra
mə’ōḏēḵā: Sostantivo מְאֹד “forza”, con suffisso di II persona singolare maschile.

Analisi del versetto 6

Traduzione

e saranno le parole le-queste
che io comando-te oggi sul-cuore-tuo

Traduzione

wəhāyû ’haddebarim hā’ēlleh
’ăšer ’ānōkî məṣawwəkā hayyôm
‘al-leḇāḇekā

Note grammaticali

wəhāyû: e saranno: perfetto del verbo היה “essere”, III persona plurale maschile, con waw inversivo: prende quindi valore di futuro
’haddebarim: sostantivo דָבָר “parola”, con articolo
hā’ēlleh: pronome dimostrativo maschile/femminile plurale אֵלֶּה “questi/e”; con l’articolo perché segue un nome determinato.
’ăšer: pronome relativo invariabile
’ānōkî: Pronome personale di I persona. Esiste anche la forma ridotta אֲנִי “io”. Fa da soggetto al seguente participio
məṣawwəkā: verbo dalla radice צוה “comandare”, solitamente usato al piel צִוָּה. Qui usa il participio maschile singolare, con suffisso di II persona singolare maschile.
hayyôm: Articolo + sostantivo יוֹם “giorno”, con valore avverbiale: “oggi”.
‘al-: preposizione: su, sopra

Analisi del versetto 7

Traslitterazione

wəšinnanṯām ləḇāne(y)ḵā
wəḏibbartā bām
bəšiḇtəḵā bəḇēṯeḵā
ûbəleḵtəḵā ḇaddereḵ
ûbəšoḵbəḵā ûbəqûmeḵā

Traduzione

e-insegnerai-loro ai figli-tuoi e-parlerai in-essi
nel-stare-seduto-di-te nella-casa-dite,
nell’-andare-di-te nella-strada
nel-coricarsi-di-te nell’-alzarsi-di-te

Analisi

wəšinnanṯām: verbo שׁנן (incidere, da cui שֵׁן “dente” ) perfetto convertito piel II persona singolare + pronome suffisso di terza persona plurale maschile. La forma del perfetto convertito ha valore di futuro, in dipendenza dall’imperativo iniziale.

ləḇāne(y)ḵā: preposizione לְ “a, per” con sostantivo בֵן “figlio”, plurale + suffisso di II persona singolare.
wəḏibbartā: congiunzione וְ “e”, con perfetto piel convertito dalla radice דבר “dire, parlare”, II persona singolare singolare. Il perfetto convertito ha valore di futuro, e consegue all’imperativo iniziale del periodo.
bām: preposizione בְ “in” + suffisso di III persona plurale maschile. Qui ha valore di complemento di argomento “parlerai di essi, ne parlerai”.

bəšiḇtəḵā : preposizione בְ “in” + infinito costrutto del verbo יָשַׁב “abitare” + pronome personale suffisso di seconda persona singolare. Letteralmente “nel-tuo-abitare”, con valore di proposizione temporale: “quando abiterai” ” (NB: il tempo futuro è desunto dal contesto).

bəḇēṯeḵā: preposizione בְ “in” + sostantivo בַיִת “casa” + pronome personale suffisso di seconda persona singolare.

ûbəleḵtəḵā: preposizione בְ “in” + infinito costrutto del verbo הָלַךְ “andare”, con suffisso di seconda persona singolare. Letteralmente: nel-tuo-andare, con valore di proposizione temporale: “quando andrai” (NB: il tempo futuro è desunto dal contesto).
ḇaddereḵ: preposizione בְ “in” + sostantivo
ûbəšoḵbəḵā : preposizione בְ “in” + infinito costrutto del verbo שָׁכַב “giacere”; letteralmente: “nel tuo coricarti”, con valore di proposizione temporale: “quando ti coricherai” (NB: il tempo futuro è desunto dal contesto).
ûbəqûmeḵā: preposizione בְ “in” + infinito costrutto del verbo קוּם “sorgere”, con suffisso di seconda persona singolare con valore di proposizione temporale: “quando ti alzerai” (NB: il tempo futuro è desunto dal contesto).

Analisi del versetto 8

Traslitterazione

û̇qəšartām lə’ôṯ ‘al-yāḏeḵā
wəhāyû̇ ləṭōṭāp̄ōṯ bên ‘êne(y)ḵā

Traduzione

e-legherai-li come-segno su-la-mano-di-te
e saranno come-strisce-di-tessuto tra gli occhi-di-te
e-scriverai-li sugli stipiti della casa-di-te e delle porte-di-te

Analisi

û̇qəšartām: congiunzione וְ + perfetto del verbo קָשַׁר “legare” + pronome suffisso di III persona plurale. Il perfetto convertito ha valore di futuro.
lə’ôṯ : preposizione לְ “a, per” + sostantivo אוֹת “segno”. La congiunzione indica il predicativo dell’oggetto.
‘al: preposizione, che significa “su, sopra”
yāḏeḵā: sostantivo יָד “mano” + suffisso di II persona singolare.
wəhāyû̇ : congiunzione וְ + perfetto del verbo הָיָה “essere” + pronome suffisso di III persona plurale. Il perfetto convertito ha valore di futuro.
ləṭōṭāp̄ōṯ : preposizione לְ “a, per” + sostantivo טֹטָף “segno”. La congiunzione indica il predicativo dell’oggetto.
bên : preposizione: “tra”
‘êne(y)ḵā: sostantivo עַיִן “occhio”, forma plurale (propriamente: duale) con suffisso di II persona singolare maschile.

analisi del versetto 9

Traslitterazione

û̇ḵəṯaḇtām ‘al-məzûzôṯ
ḇêṯeḵā û̇ḇiš‘āre(y)ḵā

Traduzione

li scriverai sugli stipiti della tua casa e delle tue porte

Analisi

Esodo 14,26-28


26
וַיֹּאמֶר יְהוָה אֶל-מֹשֶׁה
נְטֵה אֶת-יָדְךָ עַל-הַיָּם
וְיָשֻׁבוּ הַמַּיִם עַל-מִצְרַיִם
עַל-רִכְבּוֹ וְעַל-פָּרָשָׁיו
27
וַיֵּט מֹשֶׁה אֶת-יָדוֹ עַל-הַיָּם
וַיָּשָׁב הַיָּם לִפְנוֹת בֹּקֶר לְאֵיתָנוֹ
וּמִצְרַיִם נָסִים לִקְרָאתוֹ
וַיְנַעֵר יְהוָה אֶת-מִצְרַיִם בְּתוֹךְ הַיָּם
28
וַיָּשֻׁבוּ הַמַּיִם
וַיְכַסּוּ אֶת-הָרֶכֶב וְאֶת-הַפָּרָשִׁים
לְכֹל חֵיל פַּרְעֹה
הַבָּאִים אַחֲרֵיהֶם בַּיָּם
לֹא-נִשְׁאַר בָּהֶם עַד-אֶחָד

Versetto 28

Traslitterazione

wayyāšuḇū hammayim
wayḵassū ’eṯ- hāreḵeḇ wə’eṯ- happārāšîm
ləḵōl ḥêl par‘ōh
habbā’îm ’aḥărêhem bayyām
lō’- niš’ar bāhem ‘aḏ-’eḥāḏ.

Traduzione

e-tornarono le-acque
e-coprirono il-carro e-i-cavalieri
di-tutto l’esercito del Faraone
gli-andanti dietro-loro nel-mare
non-rimase tra-loro fino-a-uno

versetto 26

Traslitterazione

wayyōmer YHWH ’el-mōšeh nəṭê ’eṯ-yāḏəḵā ‘al-hayyām wəyāšuḇû hammayim ‘al-miṣrayim ‘al-riḵbô wə‘al-pārāšāw

Traduzione

e disse YHWH a Mosè
«Stendi la tua mano sopra il mare,
e tornino le acque sopra l'Egitto
sui suoi carri e sui suoi cavalieri

versetto 27

Traslitterazione

wayyêṭ mōšeh ’eṯ-yāḏô ‘al-hayyām
wayyāšoḇ hayyām lip̄nôṯ bōqer lə’êṯānô
ūmiṣrayim nāsîm liqrāṯô
wayna‘êr Yahweh ’eṯ- miṣrayim bəṯôḵ hayyām.

Traduzione

E-stese Mosè la-mano sul-mare
e-tornò il-mare di-fronte-a mattina al-posto-suo
e-Egitto fuggenti contro-lui
e *** YHWH l'Egitto in-mezzo-a il-mare

Esodo 15,1-19 (il cantico di Mosè)


1
אָז יָשִׁיר־מֹשֶׁה וּבְנֵי יִשְׂרָאֵל
אֶת־הַשִּׁירָה הַזֹּאת לַיהוָה
וַיֹּאמְרוּ לֵאמֹר
אָשִׁירָה לַיהוָה כִּי־גָאֹה גָּאָה
סוּס וְרֹכְבֹו רָמָה בַיָּם׃
2
עָזִּי וְזִמְרָת יָהּ
וַיְהִי־לִי לִישׁוּעָה
זֶה אֵלִי וְאַנְוֵהוּ
אֱלֹהֵי אָבִי וַאֲרֹמְמֶנְהוּ׃
3
יְהוָה אִישׁ מִלְחָמָה
יְהוָה שְׁמֹו׃
4
מַרְכְּבֹת פַּרְעֹה
וְחֵילֹו יָרָה בַיָּם
וּמִבְחַר שָׁלִשָׁיו
טֻבְּעוּ בְיַם־סוּף׃
5
תְּהֹמֹת יְכַסְיֻמוּ
יָרְדוּ בִמְצֹולֹת כְּמֹו־אָבֶן׃
6
יְמִינְךָ יְהוָה נֶאְדָּרִי בַּכֹּחַ
יְמִינְךָ יְהוָה תִּרְעַץ אֹויֵב׃
7
וּבְרֹב גְּאֹונְךָ
תַּהֲרֹס קָמֶיךָ
תְּשַׁלַּח חֲרֹנְךָ
יֹאכְלֵמֹו כַּקַּשׁ׃
8
וּבְרוּחַ אַפֶּיךָ נֶעֶרְמוּ מַיִם
נִצְּבוּ כְמֹו־נֵד נֹזְלִים
קָפְאוּ תְהֹמֹת בְּלֶב־יָם׃
9
אָמַר אֹויֵב אֶרְדֹּף אַשִּׂיג
אֲחַלֵּק שָׁלָל תִּמְלָאֵמֹו נַפְשִׁי
אָרִיק חַרְבִּי תֹּורִישֵׁמֹו יָדִי׃
10
נָשַׁפְתָּ בְרוּחֲךָ כִּסָּמֹו יָם
צָלֲלוּ כַּעֹופֶרֶת בְּמַיִם אַדִּירִים׃
11
מִי־כָמֹכָה בָּאֵלִם יְהוָה
מִי כָּמֹכָה נֶאְדָּר בַּקֹּדֶשׁ
נֹורָא תְהִלֹּת עֹשֵׂה פֶלֶא׃
12
נָטִיתָ יְמִינְךָ
תִּבְלָעֵמֹו אָרֶץ׃
13
נָחִיתָ בְחַסְדְּךָ עַם־זוּ גָּאָלְתָּ
נֵהַלְתָּ בְעָזְּךָ אֶל־נְוֵה קָדְשֶׁךָ׃
14
שָׁמְעוּ עַמִּים יִרְגָּזוּן
חִיל אָחַז יֹשְׁבֵי פְּלָשֶׁת׃
15
אָז נִבְהֲלוּ אַלּוּפֵי אֱדֹום
אֵילֵי מֹואָב יֹאחֲזֵמֹו רָעַד
נָמֹגוּ כֹּל יֹשְׁבֵי כְנָעַן׃
16
תִּפֹּל עֲלֵיהֶם אֵימָתָה וָפַחַד
בִּגְדֹל זְרֹועֲךָ יִדְּמוּ כָּאָבֶן
עַד־יַעֲבֹר עַמְּךָ יְהוָה
עַד־יַעֲבֹר עַם־זוּ קָנִיתָ׃
17
תְּבִאֵמֹו וְתִטָּעֵמֹו בְּהַר נַחֲלָתְךָ
מָכֹון לְשִׁבְתְּךָ פָּעַלְתָּ יְהוָה
מִקְּדָשׁ אֲדֹנָי כֹּונְנוּ יָדֶיךָ׃
18
יְהוָה יִמְלֹךְ לְעֹלָם וָעֶד׃
19
כִּי בָא סוּס פַּרְעֹה בְּרִכְבֹּו וּבְפָרָשָׁיו בַּיָּם
וַיָּשֶׁב יְהוָה עֲלֵהֶם אֶת־מֵי הַיָּם
וּבְנֵי יִשְׂרָאֵל הָלְכוּ בַיַּבָּשָׁה בְּתֹוךְ הַיָּם׃

versetto 1

Traslitterazione

’āz yāšîr-mōšeh ûḇənê yiśrā’l
’e-haššîrâ hazzō’ṯ lYHWH
wayyōmərû lē’mōr
’āšîrâ lYHWH kî ḡā’ōh gā’â
sûs wərōḵəḇô rāmâ ḇayyām

Traduzione

Note

’āšîrâ: forma particolare del verbo שִׁיר “cantare”: si tratta di un coortativo, che indica un moto della volontà “voglio cantare”.

versetto 10 giusto

Traslitterazione

nāšap̄tā ḇərûḥăḵā kissāmô yām
ṣālălû k‘ôp̄ereṯ bəmayim ’addîrîm

Traduzione

versetto 11

Traslitterazione

mî-ḵāmōḵā bā’ēlim YHWH
mî kāmōḵā ne’dār baqqōḏeš
nôrā’ ṯəhill ōṯ ‘ōśê p̄ele’

Traduzione

versetto 12

Traslitterazione

nāṭîṯā yəmînəḵā
tiḇlā‘ēmô ’āreṣ

Traduzione

versetto 13

Traslitterazione

nāṭîṯā ḇəḥasdəḵā ‘am-zû g ā’āltā
nēhaltā ḇə‘ozzəḵā ’el-nəwê qoḏšeḵā

Traduzione

versetto 14

Traslitterazione

šāmə‘û ‘ammîm yirgāzûn
ḥîl ’āḥaz yōšəḇê pəlāšeṯ

Traduzione

versetto 15

Traslitterazione

’āz niḇhălû ’allûp̄ê ’ĕḏōm
’êlê mô’āḇ yō’ḥăzēmô rā‘aḏ
nāmōḡû kōl yōšəḇê ḵənā‘an

Traduzione

Note

versetto 16

Traslitterazione

tippōl ‘ălêhem ’êmāṯâ wāp̄aḥaḏ
biḡəḏōl zərô‘ăḵā yiddəmû kā’āḇen
‘aḏ-ya‘ăḇōr ‘amməḵā YHWY
‘aḏ-ya‘ăḇōr ‘am-zû qānîṯā

Traduzione

versetto 17

Traslitterazione

təḇi’ēmô wəṯiṭṭā‘ēmô bəhar nalāṯəḵā
māḵôn ləšiḇtəḵā pā‘altā YHWH
miqqəḏāš ’ăḏōnāy kônənû yāḏêḵā

Traduzione

Li conduci e li fai entrare nel monte della tua eredità
luogo [che] per tuo abitare hai fatto YHWH
santuario Signore [che] piantarono le tue mani

Note

təḇi’ēmô wəṯiṭṭā‘ēmô: notare la desinenza arcaica del pronome personale di terrza persona plurale maschile.
luogo che hai fatto... santuario che piantarono: si usa qui una frase relativa implicita, senza pronome espresso.

versetto 2

versetto 3

Traslitterazione

YHWH ’îš milḥāmâ
YHWH šəmô

Traduzione

Il SIGNORE [è] uomo-di-battaglia
SIGNORE [è] il-nome-suo

versetto 4

markəḇōṯ par‘ōh
wəḥêlô yārâ ḇayyām
ûmiḇḥar šālišâw
ṭubbə‘û ḇəyam-sûp̄

versetto 5

Traslitterazione

təhōmōṯ yəḵasəyumû
yārəḏû ḇimṣôlōṯ kəmô-’āḇen

versetto 6

Traslitterazione

yəmînḵā YHWH ne’dārî bakkōᵃḥ
yəmînḵā YHWH tir‘aṣ ’ôyēḇ

Traduzione

la tua destra YHWH splendida nella-potenza
la tua destra YHWH schiaccia il nemico

versetto 7

Traslitterazione

ûḇərōḇ gə’ônəḵā
tahărōs qāmêḵā
təšallaḥ ḥărōnəḵā
yō’ḵəlēmô kaqqaš

Traduzione

E nella grandezza della tua eccellenza
annienti coloro che insorgono contro di te
mandi la tua ira ardente
li divora come pula

versetto 18

Traslitterazione

YHWH yimlōḵ lə‘ōlām wā‘eḏ

Traduzione

versetto 19

Traslitterazione

kî ḇā’ sûs par‘ōh bəriḵbô ûḇəp̄ārāšâw bayyām
wayyāšeḇ YHWH ‘ălēhem ’eṯ-mê hayyām
ûḇənê yiśrā’ēl hāləḵû ḇayyabbāšâ bəṯôḵ hayyām

Traduzione

versetto 8

Traslitterazione

ûḇərûᵃḥ ’appḵā ne‘ermû mayim
niṣṣəḇû ḵəmô-nēḏ nōzəlîm
qāp̄ə’û ṯəhōmōṯ bəleḇ-yām

Traduzione

e-nel-soffio della-tua-ira si accumularono le acque
stettero in ipedi come **
apparvero gli abissi in fondo al mare

versetto 9 giusto

Traslitterazione

’āmar ’ôyēḇ ’erdōp̄ ’aśśîḡ
’ăḥallēq šālāl timlā’ēmô nap̄šî
’ārîq ḥarbî tôrîšēmô yāḏî

Traduzione

Disse il nemico inseguirò, raggiungerò
spartirò il bottino, se ne ingozzerà la mia gola
sfodererò la spada, se ne impadronirà la mia mano

Ezechiele 36, 16-32


16
וַיְהִי דְבַר-יְהוָה אֵלַי לֵאמֹר
17
בֶּן-אָדָם בֵּית יִשְׂרָאֵל יֹשְׁבִים עַל-אַדְמָתָם
וַיְטַמְּאוּ אוֹתָהּ בְּדַרְכָּם וּבַעֲלִילוֹתָם
כְּטֻמְאַת, הַנִּדָּה הָיְתָה דַרְכָּם, לְפָנָי

18

וָאֶשְׁפֹּךְ חֲמָתִי עֲלֵיהֶם
עַל-הַדָּם אֲשֶׁר-שָׁפְכוּ עַל-הָאָרֶץ
וּבְגִלּוּלֵיהֶם, טִמְּאוּהָ
19
וָאָפִיץ אֹתָם בַּגּוֹיִם, וַיִּזָּרוּ בָּאֲרָצוֹת
כְּדַרְכָּם וְכַעֲלִילוֹתָם שְׁפַטְתִּים
20
וַיָּבוֹא אֶל-הַגּוֹיִם אֲשֶׁר-בָּאוּ שָׁם
וַיְחַלְּלוּ אֶת-שֵׁם קָדְשִׁי
בֶּאֱמֹר לָהֶם עַם-יְהוָה אֵלֶּה
וּמֵאַרְצוֹ יָצָאוּ
21
וָאֶחְמֹל עַל-שֵׁם קָדְשִׁי
אֲשֶׁר חִלְּלֻהוּ בֵּית יִשְׂרָאֵל
בַּגּוֹיִם אֲשֶׁר-בָּאוּ שָׁמָּה
22
לָכֵן אֱמֹר לְבֵית-יִשְׂרָאֵל
כֹּה אָמַר אֲדֹנָי יְהוִה
לֹא לְמַעַנְכֶם אֲנִי עֹשֶׂה בֵּית יִשְׂרָאֵל
23
וְקִדַּשְׁתִּי אֶת-שְׁמִי הַגָּדוֹל, הַמְחֻלָּל בַּגּוֹיִם, אֲשֶׁר חִלַּלְתֶּם, בְּתוֹכָם; וְיָדְעוּ הַגּוֹיִם כִּי-אֲנִי יְהוָה, נְאֻם אֲדֹנָי יְהוִה, בְּהִקָּדְשִׁי בָכֶם, לְעֵינֵיהֶם.
24
וְלָקַחְתִּי אֶתְכֶם מִן-הַגּוֹיִם, וְקִבַּצְתִּי אֶתְכֶם מִכָּל-הָאֲרָצוֹת; וְהֵבֵאתִי אֶתְכֶם, אֶל-אַדְמַתְכֶם.
25
וְזָרַקְתִּי עֲלֵיכֶם מַיִם טְהוֹרִים, וּטְהַרְתֶּם
מִכֹּל טֻמְאוֹתֵיכֶם וּמִכָּל-גִּלּוּלֵיכֶם, אֲטַהֵר אֶתְכֶם

26

וְנָתַתִּי לָכֶם לֵב חָדָשׁ, וְרוּחַ חֲדָשָׁה אֶתֵּן בְּקִרְבְּכֶם; וַהֲסִרֹתִי אֶת-לֵב
הָאֶבֶן, מִבְּשַׂרְכֶם, וְנָתַתִּי לָכֶם, לֵב בָּשָׂר.
27
וְאֶת-רוּחִי, אֶתֵּן בְּקִרְבְּכֶם; וְעָשִׂיתִי, אֵת אֲשֶׁר-בְּחֻקַּי תֵּלֵכוּ, וּמִשְׁפָּטַי תִּשְׁמְרוּ, וַעֲשִׂיתֶם.
28
וִישַׁבְתֶּם בָּאָרֶץ, אֲשֶׁר נָתַתִּי לַאֲבֹתֵיכֶם; וִהְיִיתֶם לִי, לְעָם, וְאָנֹכִי, אֶהְיֶה לָכֶם לֵאלֹהִים
29
וְהוֹשַׁעְתִּי אֶתְכֶם, מִכֹּל טֻמְאוֹתֵיכֶם; וְקָרָאתִי אֶל-הַדָּגָן וְהִרְבֵּיתִי אֹתוֹ, וְלֹא-אֶתֵּן עֲלֵיכֶם רָעָב
30
וְהִרְבֵּיתִי אֶת-פְּרִי הָעֵץ, וּתְנוּבַת הַשָּׂדֶה
לְמַעַן, אֲשֶׁר לֹא תִקְחוּ עוֹד חֶרְפַּת רָעָב--בַּגּוֹיִם
31
וּזְכַרְתֶּם אֶת-דַּרְכֵיכֶם הָרָעִים, וּמַעַלְלֵיכֶם אֲשֶׁר לֹא-טוֹבִים; וּנְקֹטֹתֶם, בִּפְנֵיכֶם, עַל עֲו‍ֹנֹתֵיכֶם, וְעַל תּוֹעֲבוֹתֵיכֶם
32
לֹא לְמַעַנְכֶם אֲנִי-עֹשֶׂה, נְאֻם אֲדֹנָי יְהוִה--יִוָּדַע, לָכֶם
בּוֹשׁוּ וְהִכָּלְמוּ מִדַּרְכֵיכֶם, בֵּית יִשְׂרָאֵל

26 wənāṯattî lāḵem lêḇ ḥāḏāš, wərūaḥ ḥăḏāšāh ’ettên bəqirbəḵem; wahăsirōṯî ’eṯ- lêḇ hā’eḇen mibbəśarḵem, wənāṯattî lāḵem lêḇ bāśār
27wə’eṯ- rūḥî ’ettên bəqirbəḵem; wə‘āśîṯî, ’êṯ ’ăšer- bəḥuqqay têlêḵū, ūmišpāṭay tišmərū wa‘ăśîṯem
28 wîšaḇtem bā’āreṣ, ’ăšer nāṯattî la’ăḇōṯêḵem; wihyîṯem lî lə‘ām, wə’ānōḵî, ’ehyeh lāḵem lêlōhîm
29 wəhōwōša‘tî ’eṯḵem, mikkōl ṭum’ōwṯêḵem; wəqārāṯî ’el- haddāḡān wəhirbêṯî ’ōṯōw, wəlō- ’ettên ‘ălêḵem rā‘āḇ.

versetto 16

Traslitterazione

wayəhî ḏəḇar-YHWH ’ēlay lēmōr

Traduzione

e-fu la-parola-di-YHWH verso-me per-dire:

Note

wayəhî: forma narrativa del verbo הָיָה “essere”, formata dall’imperfetto III persona singolare maschile in forma contratta יְהִי e dal waw conversivo.

ḏəḇar-YHWH: sostantivo דָבָר, stato costrutto, con il nome divino YHWH. Il sintagma ha qui già senso tecnico-teologico: si tratta della parola divina intesa come entità intermediaria tra il Dio trascendente e la creatura umana.

’ēlay: preposizione אֵל “a, verso”, con pronome suffisso di I persona singolare. Questa preposizione, a differenza di בְ e לְ vuole la serie dei suffissi che si applica per i nomi plurali.

lēmōr: preposizione לְ con infinito costrutto del verbo אָמַר “dire”. Si potrebbe tradurre con “per dire, dicendo”. Il sintagma è spessissimo usato come convenzione scribale per introdurre un discorso diretto. Solitamente si omette la traduzione.

versetto 17

Traslitterazione

ben-’āḏām bêṯ yiśrā’ēl yōšəḇîm ‘al-’aḏmāṯām
wayəṭammə’û ’ôṯāh, bəḏarkām ûḇa‘ălîlôṯām
kəṭum’aṯ hanniddâ hāyəṯâ ḏarkām ləp̄ānāy.

Traduzione

Figlio dell’uomo, la casa di Israele hanno abitato la loro terra
ma-contaminarono essa con-la-strada-loro e con-le-opere-loro
come-impurità di mestruata fu la loro strada davanti a me

Annotazioni

ben-’āḏām:

versetto 18

Traslitterazione

wā·’eš·pōḵ ḥă·mā·ṯî ‘ă·lê·hem
‘al- had·dām ’ă·šer- šā·p̄ə·ḵū ‘al- hā·’ā·reṣ
ū·ḇə·ḡil·lū·lê·hem ṭim·mə·’ū·hā

Traduzione

e-riverserò la-ira-mia su-di-voi
per-il-sangue che versarono sulla-terra
e-negli-idoli [con cui] hanno-contaminato-essa

Annotazioni

versetto 19

Traslitterazione

wā’āp̄îṣ ’ōṯām baggôyim wayyizzārû bā’ărāṣôṯ
kəḏarkām wəḵa‘ălîlôṯām šəp̄aṭtîm

Traduzione

e-disperderò essi nei-popoli e saranno stranieri nelle terre
secondo-la-strada-loro e-secondo-le-loro-azioni[delitti] giudicherò-essi

versetto 24

Traslitterazione

wəlāqaḥtî ’eṯḵem min-haggōyim
wəqibbaṣtî ’eṯḵem mikkol-hā’ărāṣôṯ
wəhēḇē’ṯî ’eṯḵem ’el-’aḏmaṯəḵem

Traduzione

e-prenderò voi dalle-genti
e-raccoglierò voi da-tutte-le-terre
e-ricondurrò voi verso-la-terra-vostra

Analisi

Il versetto è caratterizzato dal parallelismo insistito: per tre vote si ripete la forma wqatalti alla prima singolare, con il pronome di seconda persona; le prime due volte abbiamo poi un complemento di moto da luogo, e infine il complemento di moto a luogo.

wəlāqaḥtî: verbo לָקַח , “prendere”; perfetto qal convertito (forma wəqataltî: indica un futuro; l’accento è sull’ultima sillaba) I persona singolare.
’eṯḵem: preposizione אֵת , detta anche “nota accusativi”, con pronome personale di II persona plurale. Indica “voi”, complemento oggetto. Da non confondere con la preposizione simile אֵת che significa “con”, e che nella forma assoluta risulta uguale alla nota accusativi. Ma in congiunzione con pronomi diventa אִתְּכֶם “con voi”.
min-haggōyim
wəqibbaṣtî: verbo קָבַץ , “raccogliere”; perfetto piel convertito (indica un futuro; l’accento è sull’ultima sillaba) I persona singolare. La forma piel indica una attuazione intensiva del verbo.
mikkol: preposizione מִן “da” + aggettivo indefinito כֹל “tutto”. Si noti che la preposizione si fonde con la parola successiva, il nun cade e si raddoppia la consonante iniziale; si noti inoltre la presenza del trattino maqqef, che unisce le due espressioni in un’unica parola, con un unico accento. la sillaba כֹל viene così ad essere disaccentata, e prende la vocale qamets hatuf.
hā’ărāṣôṯ: articolo con sostantivo ארץ “terra”, al plurale
wəhēḇē’ṯî: verbo dalla radice בוא , “venire”; perfetto hifil convertito (indica un futuro; l’accento è sull’ultima sillaba) I persona singolare.
’el: preposizione che indica moto a luogo: “a, verso, in”.
’aḏmaṯəḵem: sostantivo אדמה “terra, suolo”, con suffisso di II persona plurale.

versetto 26

Traslitterazione

wənāṯattî lāḵem lēḇ ḥāḏāš
wərūᵃḥ ḥăḏāšâ ’ettên bəqirbəḵem
wahăsirōṯî ’eṯ-lēḇ hā’eḇen mibbəśarḵem
wənāṯattî lāḵem lēḇ bāśār

Traduzione

darò a-voi un-cuore nuovo
e-uno-spirito nuovo darò dentro-di-voi
e-cambierò il-cuore di-pietra dalla-carne-di-voi
e-darò a-voi un-cuore di-carne

Analisi

wənāṯattî: perfetto qal del verbo נָתַן “dare”, con waw inversivo; assume valore di futuro.
lāḵem: preposizione לְ “a, per” con pronome suffisso di II plurale maschile.
lēḇ: sostantivo לֵב “cuore”. Da notare che in ebraico non indica la sede dei sentimenti, ma piuttosto dell’intelligenza e della volontà.

versetto 27

Traslitterazio֕ne

wə’eṯ-rûḥî ’ettēn bəqirbəḵem
wə‘āśîṯî ’ēṯ ’ăšer-bəḥuqqay tēlēḵû
ûmišpāṭay tišmərû wa‘ăśîṯem

Traduzione

e-il-mio-spirito darò dentro di voi
e farò che-nei-miei-comandi camminiate
e-i-miei-precetti osserviate ed-eseguiate

Analisi

versetto 28

Traslitterazione

wîšaḇtem bā’āreṣ
’ăšer nāṯattî la’ăḇōṯēḵem
wihyîṯem lî lə‘ām
wə’ānōḵî ’ehyeh lāḵem lēlōhîm

Traduzione

Abiterete nella-terra
che diedi ai-padri-vostri
e-sarete per-me come-popolo
e-io sarò per-voi come-Dio

Analisi

wîšaḇtem: perfetto qal del verbo יָשַׁב “abitare”, con waw inversivo; prende così valore di futuro.
bā’āreṣ: preposizione בְ “in” + sostantivo אָרֶץ “terra”.
’ăšer: pronome relativo invariabile: “che, il/la quale, i/le quali”
nāṯattî: perfetto qal del verbo נָתַן “dare”
la’ăḇōṯēḵem: preposizione לְ “a, per” + sostantivo אָב “padre”, plurale; + pronome suffisso di II persona plurale maschile.
wihyîṯem: perfetto qal del verbo הָיָה “essere”, con waw inversivo: prende così valore di futuro “e sarete”
lî: preposizione לְ “a, per”, con pronome suffisso di I persona singolare.
lə‘ām: preposizione לְ “a, per”, con sostantivo עָם “popolo”. La preposizione funge qui da rafforzativo del predicato nominale, i connessione con il verbo הָיָה “essere”
wə’ānōḵî : congiunzione וְ “e” + pronome personale assoluto di I persona singolare.
’ehyeh: imperfetto qal del verbo הָיָה “essere”, con valore di futuro: “sarò”.
lāḵem: preposizione לְ “a, per”, con pronome suffisso di II persona plurale maschile.
lē’lōhîm: preposizione לְ “a, per”, con il sostantivo אֱלֹהִים “Dio”. Come sopra, funge da rafforzativo del predicato nominale, in connessione con il verbo הָיָה “essere”

versetto 29

Traslitterazione

wəhōwōša‘tî ’eṯḵem, mikkōl ṭum’ōwṯêḵem;
wəqārāṯî ’el- haddāḡān wəhirbêṯî ’ōṯōw,
wəlō- ’ettên ‘ălêḵem rā‘āḇ.

Traduzione

Analisi

versetto 30

Traslitterazione

wəhirbēṯî ’eṯ-pərî hā‘ēṣ
ûṯənûḇaṯ haśśāḏeh
ləma‘an ’ăšer lō’ ṯiq‘û
ḥerpaṯ rā‘āḇ baggôyim

Traduzione

Analisi

versetto 31

Traslitterazione

ûzəḵartem ’et-darḵêḵem hārā‘îm
ûma‘aləlēḵem ’ăšer lō’ ṭôḇîm
ûnəqōṭōṯem bip̄nêḵem
‘al ‘ăwōnōṯəḵem wə‘al tô‘ăḇôṯêḵem

Traduzione

e-ricorderete le-strade-vostre le-cattive
e-le-opere-vostre che non buone
e *** davanti-a-voi
per le-vostre-colpe e per i-vostri-abomini

versetto 32

Traslitterazione

lō’ ləma‘anḵēm ’ănî-‘ōśeh
nə’um ’ăḏōnāy YHWH
yiwwaḏā‘ lāḵem
bôšû wəhikkālmû middarḵêḵem
bêṯ yiśrā’ēl

Traduzione

Non per-riguardo-voi io-facente
parola del-Signore YHWH
sia-saputo a-voi
vergognatevi e_* delle-vostre-vie
casa di Israele

Analisi

Geremia 31,31-34


31
הִנֵּ֛ה יָמִ֥ים בָּאִ֖ים נְאֻם־יְהוָ֑ה
וְכָרַתִּ֗י
אֶת־בֵּ֧ית יִשְׂרָאֵ֛ל
וְאֶת־בֵּ֥ית יְהוּדָ֖ה
בְּרִ֥ית חֲדָשָֽׁה

hinnêh yāmîm bā’îm nə’um-YHWH
wəḵārattî ’eṯ-bêṯ yiśrā’êl
wə’eṯ-bêṯ yəhūḏâ bərîṯ ḥăḏāšâ

32
לֹא כַבְּרִית אֲשֶׁר כָּרַתִּי אֶת־אֲבֹותָם
בְּיֹום הֶחֱזִיקִי בְיָדָם
לְהֹוצִיאָם מֵאֶרֶץ מִצְרָיִם
אֲשֶׁר־הֵמָּה הֵפֵרוּ אֶת־בְּרִיתִי
וְאָנֹכִי בָּעַלְתִּי בָם
נְאֻם־יְהוָה


33
כִּי זֹאת הַבְּרִית אֲשֶׁר אֶכְרֹת
אֶת־בֵּית יִשְׂרָאֵל אַחֲרֵי הַיָּמִים הָהֵם נְאֻם־יְהוָה
נָתַתִּי אֶת־תֹּורָתִי בְּקִרְבָּם
וְעַל־לִבָּם אֶכְתֲּבֶנָּה
וְהָיִיתִי לָהֶם לֵאלֹהִים
וְהֵמָּה יִהְיוּ־לִי לְעָם


34
וְלֹא יְלַמְּדוּ עֹוד
אִישׁ אֶת־רֵעֵהוּ וְאִישׁ אֶת־אָחִיו לֵאמֹר
דְּעוּ אֶת־יְהוָה
כִּי־כוּלָּם יֵדְעוּ אֹותִי
לְמִקְטַנָּם וְעַד־גְּדֹולָם נְאֻם־יְהוָה
כִּי אֶסְלַח לַעֲוֹנָם
וּלְחַטָּאתָם לֹא אֶזְכָּר־עֹוד

versetto 31

Traslitterazione

hinnêh yāmîm bā’îm
nə’um YHWH
wəḵārattî ’et-bêt yisrā’ēl
wə’et bêt-yəhûḏâ bərît ḥăḏāšâ

Traduzione

ecco giorni venienti
parola-di-YHWH
e-concluderò con-la-casa di Israele
e con-la-casa di Giuda un’alleanza nuova

Note grammaticali

hinnêh: avverbio dimostrativo, senso fondamentale: “ecco”. Nella narrativa ebraica introduce spesso un fatto nuovo, un imprevisto, una svolta narrativa.
yāmîm:sostantivo יוֹם “giorno”, plurale stato assoluto.
bā’îm: radice verbale בוא “venire” (da cui il perfetto בָא “egli venne”), qal participio maschile plurale. La frase nominale, costruita con il soggetto e il participio, indica qui un fatto visto come imminente
nə’um YHWH: sostantivo נְאֻם “oracolo, detto”, in stato costrutto, usato quasi esclusivamente in questa locuzione, insieme al nome divino.
wəḵārattî: congiunzione וְ “e” con valore inversivo, + perfetto qal del verbo כָרַת “tagliare”, I persona singolare. La forma prende significato di futuro.
’et: preposizione con significato fondamentale “con”. Da non confondere con la nota accusativi.
bêt: sostantivo בָיִת “casa”, in stato costrutto singolare
yisrā’ēl:nome proprio
wə’et: congiunzione w + preposizione ’et
bêt: sostantivo בָיִת “casa”, in stato costrutto singolare
yəhûḏâ: nome proprio
bərît: sostantivo
ḥăḏāšâ: aggettivo חָדָשׁ “nuovo”, singolare femminile. Si noti la differenza di vocalizzazione tra la forma maschile e quella femminile.

versetto 32

Traslitterazione

lō’ ḵabbərîṯ ’ăšer kārattî ’eṯ-’ăḇôṯām,
bəyôm heḥĕzîqî ḇəyāḏām,
ləhōwṣî’ām mē’ereṣ miṣrā·yim
’ăšer-hēmmâ hēp̄ērû ’eṯ-bərîṯî
wə’ānōḵî bā‘altî ḇām
nə’um-YHWH.

Traduzione

non come-l’alleanza che conclusi con-i-padri-di-loro
nel-giorno [che li] afferrai nella-mano-loro
per-far-uscire-loro dalla-terra d’Egitto
che-essi infransero l’alleanza-mia
ed-io fui-sposo [altra traduzione: fui-padrone] in-loro
parola di YHWH

Analisi

lō = avv. di negazione oggettiva: non, no
ḵabbərîṯ, = preposizione כְ con articolo + sost. בְּרִית alleanza. La preposizione kə- [ כְ ], come, secondo, . è una preposizione comparativa, di cui non esiste un esatto corrispondente italiano.
’ă·šer = Pronome relativo invariabile
Kārattî = Verbo כרת , letteralmente “tagliare”. Usato anche nel senso tecnico di “stipulare un’alleanza”.
’eṯ- = Preposizione: con
’ăḇōwṯām, = sostantivo אָב padre, plurale irregolare con suffisso di terza persona plurale.
bəyōwm = preposizione בְ “in”, qui con valore temporale, unita al sostantivo יום “giorno”.
he·ḥĕ·zî·qî = verbo חזק prendere; qui è la forma hifil, afferrare

bā‘altî ḇām: il verbo si collega al sostantivo ba‘al, che può indicare il “marito”, o il “padrone” e che è inoltre nome proprio di una divinità del Pantheon cananaico, tradizionalmente in concorrenza con il Dio di Israele.

versetto 33

perché/ma questa l’alleanza che concluderò
con la casa di Israele dopo i giorni i-quelli, oracolo di YHWH
darò la-legge-mia dentro-loro
e-sui-cuori-loro scriverò-essa
e-sarò per-loro come-Dio
ed-essi saranno per-me come-popolo

versetto 34

Traslitterazione

wəlō’ yəlamm əḏû ‘ōḏ
’îš ’eṯ -rē‘ēhû wə’îš ’eṯ -’ā ḥîw lēmōr
ḏə‘û ’eṯ-YHWH
kî-ḵûllām yəḏə‘û ’ô ṯî
ləmiqəṭannām wə‘aḏ-ḡəḏôlām
nə’um YHWH

Isaia 11,1-2

Ebraico 12 novembre 2011

Il testo


1
וְיָצָא חֹטֶר מִגֵּזַע יִשָׁי
וְנֵצֶר מִשָּׁרָשָׁו יִפְרֶה
2
וְנָחָה עָלָיו רוּחַ יהוה
רוּחַ חָכְמָה וּבִינָה
רוּחַ עֵצָה וּגְבוּרָה
רוּחַ דַַעַת וְיִרְאַת יִרְאַת יהוה

Traslitterazione

wysa hoter miggza‘ yissay
wneser misorsaw ipro

Traduzione di studio

E-uscirà un virgulto dal-tronco di Iesse
e un germoglio dalle-sue-radici nascerà

12 e-aleggerà su-di-lui lo Spirito di YHWH

versetto 1

Traslitterazione

wəyāṣā’ ḥōṭer miggēza‘ yišāy
wənēṣer miššārāšāw yip̄reh.

Traduzione

E-uscirà un virgulto dal-tronco di Iesse
e un germoglio dalle-sue-radici nascerà

versetto 2

Traduzione

2 e-aleggerà su-di-lui lo Spirito di YHWH

Isaia 61,1


רוּחַ אֲדׂנָי יהוה עָלָי
יַעַן מָשַׁח יהוה אׂתִי

rûaḥ ʾăḏōnāj YHWH ʿālāj
jaʿan māšaḥ YHWH ʾōṯî

Lo Spirito del Signore YHWH su di me
poiché unse YHWH me

Isaia 9


הִרְבִּתָ הַגִּילָה
הִגְדַּלְתָּ הַשִּׂמְחָה
שָׂמְחוּ לְפָנֵיךָ
כְּשִׂמְחַת בַּקָּצִיר

hirbîṯā haggîlâ
hiḡdaltā haśśimḥâ
śāməḥû ləp̄ānêḵā
kəśimḥaṯ baqqāṣîr,

Hai moltiplicato la danza.
Hai ingrandito la letizia.
Gioiscono davanti a te
come gioia nella mietitura

Numeri 6,24-26


24
יְבָרֶכְךָ יהוה
וְיִשׁמְרֶךָ
25
יָאֵר יהוה פָּנָיו אֵלֶיךָ
וִיחֻנֶּ֫יךָ
26
יִשָּׂא יהוה פָּנָיו אֵלֶ֫יךָ
וְיָשֵׂם לְךָ שָׁלוֹם

Versetto 25

Traslitterazione

yā’êr YHWH pānāw ’êleḵā wîḥunnekā

Traduzione

Faccia risplendere YHWH il-suo-volto verso-di-te e-faccia-grazia-a-te

versetto 24

Traslitterazione

24 yəḇāreḵəḵā YHWH wəyišməreḵā. 25 yā’êr YHWH pānāw ’êleḵā wîḥunnekā. 26 yiśśā YHWH pānāw ’êleḵā, wəyāśêm ləḵā šālōwm.

Traduzione

versetto 26

Traslitterazione

yiśśā YHWH pānāw ’êleḵā, wəyāśêm ləḵā šālōwm

versetto 27

Testo

וְשָׂמוּ אֶת־שְׁמִי עַל־בְּנֵי יִשְׂרָאֵל וַאֲנִי אֲבָרֲכֵם

Traslitterazione

Traduzione

e-porranno il-mio-nome sui-figli di Israele e-io benedirò-loro

L’alfabeto ebraico - dizionario

L’alfabeto ebraico è composto da xx lettere, tutte consonanti.

Deriva dall’alfabeto XX, che a sua volta sembra risalire all’alfabeto YY

alef

La prima lettera dell'alfabeto ebraico è alef.

Questa è la sua forma:

א

indica l’arresto glottidale (in inglese glottal stop), ovvero l'assenza di aspirazione quando una parola inizia per vocale. In italiano è difficile rendersi conto questo, perché un simile suono non esiste nella nostra lingua, e soprattutto nella nostra grafia. Se chiediamo a dieci persone di dire la parola ”albero”, probabilmente tre su cinque diranno (in realtà) “halbero”, con una leggera aspirazione davanti alla prima vocale. Le altre diranno ’albero, senza nessuna spirazione strisciante, ma anzi serrando leggermente le corde vocali. Più o meno quella è la pronuncia che in ebraico si indica con la consonante ’alef.

Per cominciare possiamo imparare due parole fondamentali:

padre:
אב “padre” pronuncia: ’ab
madre: אם pronunciato ’em

אַבְרָם Abramo

אַבְרָם Nome proprio: Abramo.

[אַי] Dove...?

Avverbio interrogativo. Dove....? Sempre seguito da un pronome. Gn 3,9: אַיֶּ֫כָּה "Dove [sei] tu?", o anche da un nome: Gn 4,9: אֵ֖י הֶ֣בֶל אָחִ֑יךָ "Dov'è Abele tuo fratello?".

ah fratello

אֵל verso, a


אֵל
Preposizione. Verso, a, in, in direzione di…

אָב padre

Sostantivo maschile. Plurale: אָבוֹת ; con pronomi: אָבִי, “mio padre”,

אוׂר luce


אוׂר
Sostantivo maschile. Luce.

bet

La seconda lettera dell'alfabeto ebraico è (()) bet

בְּרִית bərîṯ


בְּרִית
Sostantivo femminile. Il senso fondamentale è quello di un impegno solenne, di un legame costituito tra due parti: variamente tradotto con alleanza, patto, accordo.

בָּטַח confidare, credere

Il verbo בָּטַח significa "confidare, credere". Probabilmente da un senso originario di "appoggiarsi", da cui "fare affidamento su".

בָּרָא creare

Il verbo בָּרָ֣א indica etimologicamente il dare forma tramite il lavoro artigianale; nella Bibbia ebraica è riferito prevalentemente a Dio con il senso specifico di "creare".

gimel

ג - ghimel è la terza lettera dell'alfabeto ebraico.

Dalet

la quarta lettera dell’alfabeto ebraico è DALET

jod

La jod è la consonante approssimante palatale che nell’alfabeto fonetico internazionale è indicata con il simbolo [j]; si tratta di un suono presente anche in italiano, in tutte le parole che cominciano con i+vocale (esempio: ieri): la i iniziale indica propriamente un suono consonantico (che però non è più avvertito come tale, e non più segnato graficamente). Viene anche chiamata semivocale o semiconsonante, per la sua natura intermedia.
La forma nell’alfabeto quadrato è

, e la sua traslitterazione si fa con y oppure con J.

יוֹם “giorno”

יוֹם
Sostantivo maschile: giorno. Plurale: יָמִ֥ים

mem

La lettera מ rappresenta uno dei suoni più diffusi nelle lingue mondiali: la nasale bilabiale, corrispondente all’italiano “m“.

Da notare è la doppia forma che la lettera assume:
מ o ם
rispettivamente in principio e in mezzo alla parola, o alla fine.

מֹשֶׁה Mosè


מֹשֶׁה
Nome proprio: Mosè

nun

Nasale dentale, come l’italiano n.
Anche la nun ha due forme, una iniziale-mediana, l’altra finale.

נ ן

נגה risplendere


נָגַהּ
verbo. Risplendere, illuminare, rifulgere.
NB: si noti che la terza consonante radicale è una he etimologica, non derivata, come nei verbi di terza he.

qof

In italiano la lettera q non si distingue dalla c occlusiva, ma ha un uso nella grafia, sempre accompagnata dalla vocale u. Di per sé sarebbe possibile scrivere "cuando", "cuesto" e via dicendo, senza particolari problemi di comprensione e proncia.

Nelle lingue semitiche esisteva invece uno specifico fonema q, occlusiva uvulare sorda, che si è tuttora conservato in vari dialetti arabi. Il nome geografico "Iraq" lo contiene nella lettera finale.

קָרָא

verbo. Proclamare ad alta voce, gridare

resh

La lettera resh in ebraico è una consonante particolare, che assume un comportamento simile alle gutturali.

רָאָה vide


רָאָה
Verbo. Qal: vedere. Nifal: apparire. Hifil: mostrare.

sade

צַר angoscia, nemico

Il sostantivo צַר indica l’angoscia, letteralmente l’essere “messi alle strette”, o oppressi; indica anche il nemico, l’oppressore. La radice appare analoga al verbo צרר .

shin

La lettera shin indica la fricativa postalveolare sorda (simbolo fonetico internazionale: ʃ). In italiano corrisponde al grafema “sc” di parole come “scena, scettro, scemo”, o “sci” in parole come “sciatore, scibile, scimunito”.
Secondo le ricostruzioni degli studiosi, nel semitico originario dovevano esistere tre suoni sibilanti, che hanno dato esiti diversi nello sviluppo linguistico: ma in ebraico, furono trascritti con due sole lettere: samech e sin. Solo in seguito sopravvenne l’esigenza di distinguere tra i due suoni sin/shin mediante il punto diacritico. La shin è dunque indicata con il punto posto a destra:
שׁ.

שׁמע ascoltare


שׁמע
verbo: ascoltare.

sin

Nell'alfabeto protosemitico la sin non si distingue dalla shin; anche nell'ebraico moderno, non vocalizzato, esse si scrivonoallo stesso modo:

ש

Probabilmente in questo segno consonantico vennero a confluire due diversi suoni sibilanti della lingua proto-semitica originaria:
- la fricativa laterale alveolare sorda, divenuta s'in, e praticamente equivalente a samech
- la sibilante palato-alveolare, divenuta shin.

Nella notazione attuale la sin si scrive con il punto diacritico a sinistra:


שׂ

שָׂרַי Sara


שָׂרַי
Nome proprio: Sara (moglie di Abramo).

tau

La tau è l’ultima lettera dell’alfabeto ebraico. La sua forma antica era a forma di croce: per questo viene citata in Ez **?, e successivamente introdotta come simbolo cristiano.
La forma nell’alfabetro quadrato è :


ת

תוֹרָה legge


תוֹרָה
Sostantivo femminile. Insegnamento, legge. Soprattutto usato per la Legge di Mosè.

Compiti tempo di esame 2014

14 gennaio

Isaia 49,3

וַיֹּמֶר לִי עַבְדִי אתָּה ישׂרָאֵל

E-disse a-me tu servo-mio Israele

וַיֹּמֶר “e disse”. Si tratta di una delle forme più ricorrenti della lingua biblica; la congiunzione we con vocalizzazione forte si unisce all’imperfetto del verbo, per esprimere un’idea di successione; si può chiamare forma narrativa, o wayyiqtol. La radice verbale è אמר, che esprime l’idea del parlare.

לִי “a me”. La preposizione לְ si unisce al pronome-suffisso di prima persona singolare.

עַבְדִי “servo-di-me”. Il sostantivo עֶבד “servo” presenta qui una vocalizzazione diversa, che viene usata quando è in congiunzione con il pronome suffisso.

אתָּה “tu [sei]”. Pronome personale di seconda persona singolare maschile. Abbiamo qui una frase nominale, che necessariamente nella traduzione italiana viene resa esplicitando il verbo essere.

ישׂרָאֵל “Israele”. Nome proprio del popolo, qui con funzione di vocativo; nessuna particella interiettiva è usata per esprimere il vocativo.

È l’apertura della prima lettura della II Domenica del Tempo ordinario. Il riconoscimento dell’intero popolo di Israele come “servo di Dio” è una delle acquisizioni teologiche più importanti dell’Esilio.

15 gennaio

Isaia 49,4a
וַאֲנִי אָמַרְתִּי לְרִיק יָגַעְתִּי

waʾănî ʾāmartî lərîq yāgaʿtî

e-io dissi per-vuoto faticai

Analisi

וַאֲנִי “ed-io”. Il pronome personale di I persona è qui unito con la congiunzione וְ (e); la successione di due sillabe con shewa (la seconda con consonante gutturale) produce l’esito che si può vedere: il primo shewa scompare, e si trasforma nella vocale breve corrispondente al secondo.

אָמַרְתִּי “dissi”. La radice verbale è אמר, che esprime l’idea del “dire, parlare”, ed è spesso usata per introdurre un discorso diretto. Il verbo è al perfetto qal, I persona singolare.

לְרִיק “invano”. La preposizione semplice לְ (a, per) unita al sostantivo רִיק (vuoto, vanità). Il sostantivo è usato praticamente solo in questa locuzione avverbiale, con il significato di “invano, inutilmente, a vuoto”.

יָגַעְתִּי “faticai”. La radice verbale è יגע (faticare, stancarsi); questo è un altro bell’esempio di perfetto qal, I persona singolare.

Commento

Abbiamo qui un raro esempio di rima interna all’emistichio; la rima non è molto apprezzata nella poesia ebraica (anche se qui svolge una sua funzione, come vedremo). Il verso presenta tre allitterazioni fondamentali: alef, resh, gimel-ayin-qof che gli danno un andamento quasi singhiozzante, di chi è prostrato dalla fatica; la rima serve ad accentuare l’effetto.

16 gennaio

Isaia 49,4b

לְתוֹהוּ וְהֶבֶל כֹּהִי כִלֵּתִי

ləṯôhû wəheḇel kōhî ḵillēṯî

Commento

Nella secondo emistichio vediamo l’allitterazione di he, che produce un andamento ansimante. Si vuole esprimere l’idea poetica della fatica e dello sforzo inutile.

25 gennaio

Testo ebraico


הוֹד֣וּ לַיהוָ֣ה כִּי־ט֑וֹב

כִּ֖י לְעוֹלָ֣ם חַסְדּֽוֹ׃

Traduzione e traslitterazione

Lodate al-Signore perché-buono
perché per-eternità grazia-sua

NB: scarica sotto l’allegato per l’esercizio.

AllegatoDimensione
sal_118_lodate-1.pdf182.72 KB

29 gennaio

Sal 118,2

Testo e traduzione


יֹאמַר־נָא יִשְׂרָאֵל
כִּי לְעוֹלָם חַסְדּוֹ

Lo dica-orsù Israele
che per-sempre la-grazia-sua.

Commento

יאׂמַר Dalla radice אמר (parlare), imperfetto qal III persona singolare maschile.
נָא si tratta di un’interiezione (che si potrebbe tradurre con “su, dai, orsù”, ma che di fatto risulta intraducibile, e che il più delle volte non è necessario rendere con un corrispondente italiano: accompagna infatti strettamente il verbo (si noti il trattino) e ne enfatizza il valore volitivo-esortativo.
יִשׂרָאֵל il nome proprio del popolo qui sembrerebbe indicare una componente ben precisa dell’assemblea liturgica.

Il verbo ebraico

Abbiamo già visto come ogni parola ebraica si possa fondamentalmente ricondurre a una radice bilittera o trilittera. Le ulteriori specificazioni (sostantivi, verbi, aggettivi) derivano dall’aggiunta di suffissi, prefissi, e da modificazioni nella struttura vocalica.

Anche le forme verbali dell’ebraico seguono lo stesso meccanismo, in una modalità che conferisce al verbo ebraico un’estrema flessibilità e versatilità.

Il verbo ebraico non sottolinea l’aspetto temporale (come il latino) né possiede la complessa struttura modale del greco; esso evoca invece con vivacità le diverse qualità dell’azione. L’ebraico antico anche in questo sembra essere più attento alla freschezza narrativa, all’allusività poetica che alla precisione filosofica o alla consequenzialità logica.

Abbiamo dunque alcune forme fondamentali in cui la radice verbale può presentarsi:

forma qal attiva e passiva (non moltissimo usata). Qal significa “leggera”, indica sostanzialmente il senso base della radice verbale, senza ulteriori determinazioni.

forma nif‘al. Ha un senso che equivale a un riflessivo o a un passivo italiano. Si forma premettendo il prefisso נ (n-) alla radice verbale.

forma pi‘el (passivo: pu‘al). È la forma intensiva-rafforzativa. Indica una particolare intensità nell’azione significata dalla radice verbale. Si caratterizza per il raddoppiamento della consonante mediana.

forma hif‘il (passivo: hofal. Modifica in senso causativo l’azione indicata dalla radice verbale: esprime dunque il “far fare”. La sua caratteristica è l’aggiunta del prefisso ה (h-) alla radice verbale, con l’allungamento della vocale della sillaba mediana.

forma hitpael. Dà alla radice un significato reciproco. Consta dell’aggiunta del prefisso הִת (hit) alla radice verbale.

La frase nominale

La frase nominale è formata dall’associazione diretta tra un nome e un attributo, senza uso del verbo
היה
Ad esempio:

דויד טוב
dawi^d to^b
Davide [è] buono.

Le preposizioni

Le preposizioni in ebraico hanno la funzione di esprimere xxx

Possiamo distinguere N tipi di preposizioni:
x
y
z
k (?)

L’articolo

Il sostantivo con l’articolo si dice determinato: si esprime dunque il riferimento preciso ad una data entità.

וַיַּ֧רְא אֱלֹהִ֛ים אֶת־הָא֖וֹר כִּי־ט֑וֹב
(Gn 1,4) = e vide Dio la luce che [era] buona. Si usa l’articolo per indicare quella luce che è appena stata creata da Dio. Da notare che nel versetto precedente si dice
יְהִ֣י א֑וֹר וַֽיְהִי־אֽוֹר
(Gn 1,3) = ci sia [una] luce, e [una] luce [ci] fu. La luce non ancora creata resta indeterminata; dopo la sua apparizione, se ne può cominciare a parlare in forma determinata, come di quella specifica realtà esistente.

Il sostantivo senza articolo si dice indeterminato, ed esprime una nozione più generica o generalizzante.

es: אוֹר נָגַהּ (Is 9,1) = una luce rifulse.
Si annuncia un futuro di luce, che resta indeterminato, non ulteriormente precisabile. Perciò il sostantivo non ha l’articolo.

NB: si considerano determinati anche i sostantivi in stato costrutto (se il nomen rectum ha l’articolo) e con pronomi personali suffissi.

es: בָא אוֹרֵךְ (Is 60,1) = viene la tua luce.