XXXIII Domenica del Tempo Ordinario (Ciclo A) - Lectio

NB: IN LAVORAZIONE!!!
I testi della XXXIII Domenica del Tempo Ordinario (ciclo A) si trovano sul solito sito: lachiesa.it
Il testo greco del vangelo, invece alla pagina:
zhubert.com

Alcune note di lectio divina sul Vangelo, elaborate dal solito gruppo biblico.

- Consegnò: indica un affidamento totale. Un padrone che ha fiducia e si affida al senso di responsabilità dei suoi servi.
- Talento: un dono, qualcosa che ha valore. È donato dall’esterno, non deriva da noi. Deve essere fatto fruttificare. Ma ne verrà chiesto conto solo dopo molto tempo. È un’opportunità.
- Talento: ma è anche un peso, una responsabilità, si capisce bene che può far paura…
- Valore di un talento. Sembra che corrispondesse a 26 chilogrammi circa di argento. Al prezzo attuale dovrebbero essere circa $11.000. Tuttavia, se non ci riferiemo al peso ma al valore equivalente, veniamo a sapere che il salario giornaliero di un mercenario era di una dracma, e che un equipaggio militare per una trireme (duecento uomini) veniva a costare un talento al mese. Facendo l’equivalenza 6000 dracme = 1 talento, ed equiparando lo stipendio a quello di soldato “junior” delle forze americane, avremmo 1 talento = $300.000
Vedi su wikipedia (è in inglese perché la voce italiana non è altrettanto precisa).

- secondo le loro capacità: il padrone conosce i suoi servi. Conosce bene quanto possono dare.
- secondo le loro capacità: il fatto che la quantità da amministrare rispecchi le capacità implica una particolare connotazione della custodia: il talento consegnato non va semplicemente conservato, ma fatto fruttare. Già nel mondo antico era nota l’inflazione… tuttavia questo aspetto resta implicito nella parabola. Nella versione di Luca viene esplicitato chiaramente che vanno fatti fruttare, e si chiarisce che la quantità è uguale per tutti. La versione di Matteo è dunque più intrigante e misteriosa. Occorre intelligenza da parte dell’ascoltatore per capire i sottintesi della parabola, così come occorre intelligenza da parte dei servi per corrispondere ai desideri del padrone.

- so che tu sei un uomo duro: anche il servo conosce bene il padrone. #o no? #davvero lo conosce? #se ha paura, vuol dire che non lo conosce: di solito si ha paura di quello che non si ha sotto controllo, di quello che non conosciamo. #però si ha anche paura di quel che si conosce, che pensiamo potrebbe farci del male

- partì: i servi sono lasciati soli a gestire il patrimonio del padrone.

- sei stato fedele nel poco: strano questo. Da quel che si capisce, un talento era una somma enorme. Chi ne ha guadagnati altri cinque era in possesso di un vero tesoro. Ma, paradossalmente, si dice “sei stato fedele nel poco”. Esiste una gioia più grande. Esiste una dimensione ulteriore, in cui il servo merita di entrare, a motivo della sua fedeltà “entra nella gioia del tuo padrone”·

- a chi ha sarà dato: frase misteriosa. Che cosa si intende?
# in senso economico: è un proverbio universale. Chi più ha, più guadagna. Piove sempre sul bagnato. Ma un simile significato sembrerebbe antievangelico. Forse si riferisce a una forma diversa di avere? E che cos'è che bisogna avere per ricevere di più? È una capacità? Una qualità? Forse l’impegno?

- a chi ha sarà dato: ha un aspetto consolante. Non si è giudicati per quel che si è, ma per quel che si ha. Non sarò giudicata per i difetti che ho, per il peccato che continua ad affacciarsi nella mia vita (è un po’ come una lotta continua, in cui la mia natura prende il sopravvento), ma per un qualcosa d’altro, per una ricerca che porto avanti… o no?

- a chi ha: forse il valore in causa è la fedeltà. Chi è fedele, riceverà. Chi è fedele, non ha paura di darsi da fare, di buttarsi. E quindi trova sempre di più… o no?

- ho avuto paura: la paura è una mancanza di lucidità, di chiarezza. Non si capisce, e si va nel panico. I bambini hanno paura di quel che non conoscono. #Secondo me invece ha paura proprio perché conosce il padrone, che “raccoglie dove non ha seminato”. Perché pensa alle conseguenze di un suo sbaglio.

# ma perché il padrone invece di aiutarlo fa il duro?
* perché il servo cerca delle scuse e non dice la verità.
* perché il servo è pigro, e non fa nulla di più.
* perché nascondere il talento significa rifiutare il padrone, e non aderire alla sua proposta

NB: è interessante che leggendo questa parabola con gli adolescenti, questi tendano a scusare il servo, e a dipingere il padrone esattamente come tirannico, pretenzioso, esagerato. Questo deve far interrogare: è davvero una parabola educativa, come spesso si usa, invitando i giovani a far fruttare i propri talenti? Il mio sospetto è invece che si tratti di una parabola per adulti. Che parla alla persona già formata, cosciente e responsabile. Che si trova a decidere in pienezza della sua vita. E il talento, in quanto “dono”, proveniente dall’esterno, solo indirettamente può essere riferito alle “nostre” capacità.