Flash sulla prima lettura: CHE FARE?

“Dio ha costituito Signore e Messia”: questo è ciò che fa Dio. Risollevare dalla morte. Ridare vita, ridare speranza.
“Quel Gesù che voi avete crocifisso”: questo è ciò che fanno gli uomini. Distruggere la vita, per invidia e gelosia. Seguendo l’ostinazione del proprio orgoglio. È duro ammetterlo, ma occorre ogni tanto qualcuno che lo ricordi, che sveli il senso nascosto delle azioni.
“Che cosa dobbiamo fare, fratelli?”: questa è la domanda sul da farsi. Che segue il pentimento, il cuore trafitto. Quando ci si rende conto che occorre una svolta. Ma occorre ben vedere quale sarà la risposta. Perché qualunque cosa facciamo, anche con buone intenzioni, rischia di trasformarsi in affermazione di orgoglio.
“Convertitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare”: questo è ciò che c’è da fare. Conversione e battesimo. Un fatto del cuore (la conversione). Un evento liturgico (il battesimo). Realtà di cui il protagonista è Dio. Realtà in cui azione umana e azione divina sono unite.
Una conseguenza: la liturgia è azione. È evento. È un fare: un agire in cui il protagonista è Dio stesso. Forse le nostre liturgie divengono inefficaci, perché le trasformiamo in un “dire”, o peggio ancora in un “leggere”, o tutt’al più in un “eseguire”. Forse non realizzano nulla, perché pretendiamo noi di “fare” tutto, senza lasciar fare a Dio...