Avvento 2011: il vangelo della prima settimana

Espressioni poetiche, simboli, parole chiave

Il canto del gallo.

Il padrone di casa, i servi.

Addormentarsi.

La parola chiave è: vegliate. Il padrone ha ordinato al portiere di vigilare, ha dato potere ai suoi servi, a ciascuno il suo compito: fate attenzione!

Chi è Dio

È il padrone di casa: dietro a questa immagine riconosciamo colui che dispone di tutto, ma anche colui che si ritira con discrezione, che appare assente, che lascia piena responsabilità ai suoi servi.

Sorprendentemente, si tratta anche di uno che invita i suoi servi ad entrare nella sua gioia. Un fatto del tutto inaspettato.

Chi è il popolo di Dio

Il popolo di Dio è delineato attraverso l’immagine dei servi. Da un lato essi formano un gruppo, un insieme di persone; dall’altra parte però riscontriamo anche vari gradi di responsabilità personale. Tra di essi si distingue il portiere, a cui compete in particolare di non farsi trovare addormentato.

Com’è il mondo

La visione del mondo che emerge tra le righe della parabola è caratterizzata da un estremo senso di provvisorietà. Gesù dice “non sapete il momento”: ma queste parole illuminano la condizione di ogni uomo, di ogni donna, di ogni persona che vive nel mondo, senza poter più di tanto pianificare e progettare. Neppure i grandi, i potenti, hanno pieno dominio sulla loro persona e sulla loro storia.

incarichi, missioni

Nel popolo di Dio, ciascuno di noi deve fare attenzione, cioè essere attento ai segni dei tempi, leggere gli avvenimenti del mondo secondo la parola di Dio, anche nella propria quotidianità. Il primo incarico che ci è dato è dunque quello del discernimento.

L’atteggiamento del vegliare presuppone una disposizione dell’animo differente dalla mentalità comune, implica mettersi su un’altra “lunghezza d’onda”. Credo che solo la preghiera costante possa aiutarci in questo cammino.