Al volante siamo «uomini delle caverne»

Secondo la scienza, il cervello dei cacciatori-raccoglitori è all’origine dei comportamenti aggressivi

Marco e Mauro in auto, arrivando (in ritardo) alla riunione parrocchiale

Marco: Ma guarda quel cretino! Ma muoviti porca miseria! Con quella Punto bianca!
Mauro: Non vorrai mica sorpassarlo... no! Ma cosa fai? Ma sei impazzito?
Marco: Non andava avanti. Adesso sì che si va...
Mauro: Non conta a niente... adesso siamo fermi al semaforo. E la Punto bianca è dietro di noi. Anzi, ci passa davanti...
Marco: Ma cosa fa quel furgone! Dài che il verde finisce.... nooo!
Mauro: Siamo fermi. La Punto bianca è passata perché è arrivata dopo, ma nella corsia giusta... noi siamo ancora fermi dietro al furgone... ma perché ti incavoli tanto?
Marco: Perché lo dice anche il giornale: quando ti siedi in macchina si attiva il cervello dei cavernicoli. E quindi vivi l’istinto del raccoglitore-cacciatore. Concorrenza, diritto di territorio, aggressività... io mi ci ritrovo in pieno. Ma quando arriva il verde?
Mauro: Ancora trentasei secondi... quindi tu credi a queste scemenze del cervello cavernicolo?
Marco: Ma certo. Il novanta per cento delle nostre azioni è determinato dai geni, dagli ormoni, dagli istinti...
Mauro: Ma tu sei proprio fuso... dài che c'è il verde. Ormai siamo in ritardo, almeno che arriviamo vivi...