Con Anna e Laura
ὀφθαλμοὶ con accento grave
Con Francesca e Luca
ἀνθρώπου con accento sbagliato: dalla terzultima deve retrocedere alla penultima.
Vocativo: desinenza sbagliata
ὥδε ὁ ἀδελφός ἐστι
Qui c’è il fratello
ὥδε οἱ ἀδελφοί εἰσιν
Qui ci sono i fratelli
ὥδε ἀδελφοί εἰσιν
Qui ci sono dei fratelli
ὥδε ἀδελφοί εἰσιν καὶ ἀδελφαί
Qui ci sono fratelli e sorelle
Altra frase
Troverete qui le informazioni del secondo quadrimestre del corso
Il sostantivo צַר indica l’angoscia, letteralmente l’essere “messi alle strette”, o oppressi; indica anche il nemico, l’oppressore. La radice appare analoga al verbo צרר .
Il verbo בָּטַח significa "confidare, credere". Probabilmente da un senso originario di "appoggiarsi", da cui "fare affidamento su".
Il verbo בָּרָ֣א indica etimologicamente il dare forma tramite il lavoro artigianale; nella Bibbia ebraica è riferito prevalentemente a Dio con il senso specifico di "creare".
Avverbio interrogativo. Dove....? Sempre seguito da un pronome. Gn 3,9: אַיֶּ֫כָּה "Dove [sei] tu?", o anche da un nome: Gn 4,9: אֵ֖י הֶ֣בֶל אָחִ֑יךָ "Dov'è Abele tuo fratello?".
verbo. Proclamare ad alta voce, gridare
In italiano la lettera q non si distingue dalla c occlusiva, ma ha un uso nella grafia, sempre accompagnata dalla vocale u. Di per sé sarebbe possibile scrivere "cuando", "cuesto" e via dicendo, senza particolari problemi di comprensione e proncia.
Nelle lingue semitiche esisteva invece uno specifico fonema q, occlusiva uvulare sorda, che si è tuttora conservato in vari dialetti arabi. Il nome geografico "Iraq" lo contiene nella lettera finale.