Flash sulla II lettura

"Carissimi, se [lo] chiamate Padre... comportatevi con timore di Dio nel tempo in cui vivete quaggiù come stranieri": l'appellativo "padre" dice confidenza, abbandono, affetto, certezza di incontrare misericordia. Perché allora si riprende il richiamo al timore di Dio? Si vuole prevenire il rischio di svalutare il dono della fede e della grazia. E' una tentazione certamente possibile: pensare che, dal momento che Dio è buono, tutto ci sia concesso. Certamente Dio è buono, ma nel momento in cui pensiamo così il suo amore non può crescere in noi.

"Voi sapete che non a prezzo di cose effimere, come argento e oro, foste liberati dalla vostra vuota condotta": l'affermazione è fortemente ironica. Chi scrive la lettera sa bene quanto i destinatari siano avidi di argento e oro e ricchezze umane. La nostra mentalità ci porta a desiderare e valutare ciò che ha un riscontro immediato, economico.
ma con il sangue prezioso di Cristo, agnello senza difetti e senza macchia”: chi vive secondo la mentalità mondana non può apprezzare il valore del sangue di Cristo, cioè della sua sofferenza accettata per amore. Chi si fida troppo di un'idea a buon mercato della misericordia di Dio, rischia di perderne il rispetto e la giusta stima. Ecco dunque perché Pietro rinnova il richiamo al "timore di Dio". La sua bontà, la sua misericordia si sono manifestate nella croce. Siamo stati riscattati a caro prezzo: non possiamo più inseguire gli idoli del denaro, del successo, del risultato immediato...