wayəhî ḏəḇar-YHWH ’ēlay lēmōr
e-fu la-parola-di-YHWH verso-me per-dire:
wayəhî: forma narrativa del verbo הָיָה “essere”, formata dall’imperfetto III persona singolare maschile in forma contratta יְהִי e dal waw conversivo.
ḏəḇar-YHWH: sostantivo דָבָר, stato costrutto, con il nome divino YHWH. Il sintagma ha qui già senso tecnico-teologico: si tratta della parola divina intesa come entità intermediaria tra il Dio trascendente e la creatura umana.
’ēlay: preposizione אֵל “a, verso”, con pronome suffisso di I persona singolare. Questa preposizione, a differenza di בְ e לְ vuole la serie dei suffissi che si applica per i nomi plurali.
lēmōr: preposizione לְ con infinito costrutto del verbo אָמַר “dire”. Si potrebbe tradurre con “per dire, dicendo”. Il sintagma è spessissimo usato come convenzione scribale per introdurre un discorso diretto. Solitamente si omette la traduzione.