Non durante la festa

non durante la festa
I due piani, quello della festa solenne e quello del progetto omicida, sembrano assolutamente divergenti. Invece constatiamo che s'incrociano: la festa viene ad intralciare il piano di morte, costituisce una difficoltà per chi vuol mantenere il controllo attraverso l'oppressione. Il rischio che si paventa è che nasca un tumulto di popolo. Dove c'è vera celebrazione non può esserci coercizione, non può restare impunita l'ingiustizia, non può non emergere il desiderio di libertà.

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E le nostre celebrazioni?

Ma si apre una seconda problematica: le nostre celebrazioni domenicali sono in grado di far emergere l'inganno, l'oppressione, l'ingiustizia... o esse stesse fanno parte di un sistema che si ripete, si replica, e non è più in grado di ascoltare la novità dello Spirito?