Un percorso per la Quaresima

Dalla cenere alla ricreazione: la nuova alleanza
La tematica delle letture di Quaresima dell’anno B è quella della nuova alleanza. Ciò ci consente di rileggere il gesto delle ceneri, in una prospettiva unica, valida per quest’anno. La cenere evoca la polvere primordiale, da cui l’uomo è plasmato. La relazione con Dio fa emergere la vita. Fin dal principio l’umano è sotto il segno dell’alleanza, offerta, rifiutata, infranta, chiamata a conversione: “Convertitevi” (cioè ritornate) e credete alla buona notizia.

La dimensione penitenziale non è distruttiva, ma ri-creatrice. Bloccare lo spazio alla tentazione, purificare la vita dalle incertezze, dal cedimento al dubbio, dal cedimento alle paure (c'è il dubbio, ci sono le paure, non possiamo evitare incertezze… ma Gesù ci dice: puoi superarle!), è fare un’operazione di potatura, tagliando rami secchi e rami verdi (anche quelli verdi: “lo pota perché porti più frutto”), ma questo significa aprire spazio alla vitalità, alla vita nuova che viene da Cristo.

Il vangelo traccia un percorso preciso:
- I Domenica: una mano per dire stop
la tentazione superata e l’inizio dell’uomo nuovo
- II Domenica: una mano che indica il modello
la meta del cammino: il figlio amato e risorto, primogenito dell’umanità nuova
- III Domenica: mani pure per pregare
Gesù abbatte il mercato, e si propone come nuovo tempio
la svolta del cammino: ritrovare la relazione con Dio
- IV Domenica: una mano che abbraccia
Dio ha tanto amato il mondo: il Figlio mostra l’amore del Padre
- V Domenica: una mano per donare

I domenica: Dire stop alla tentazione
Provare a reinterpretare tutta la Quaresima con il simbolo della mano. Prima domenica: Gesù nel deserto. Tentato, vincitore. Una mano che dice “stop”. Che blocca il male. Non pervenuto. Anzi: che non solo blocca il male, ma che stoppa la tentazione, prima ancora che diventi peccato, prima ancora che diventi male. Dove non c'è più spazio per la tentazione, emerge l’uomo nuovo. Gesù, che sta tra gli angeli e le bestie selvatiche. Ritrovando il suo posto nell’ordine della creazione. Perché possa riemergere l’umano (il vero umano) è necessario che sia tolto spazio al finto-umano, all’umano deturpato dalla ricerca del potere, dell’avere, del piacere distruttivo, della bellezza artificiale, della finzione.
La crisi economica sta mostrando il vero volto della tentazione: ci era stato garantito progresso per tutti, possibilità di crescita illimitata, un benessere che dai paesi ricchi sarebbe “naturalmente” rifluito su quelli poveri… ora diventa necessario correre ai ripari. Ma per salvare chi? Dietro le finte motivazioni (salvare posti di lavoro, evitare il tracollo economico) non è che per caso si nasconda la salvezza dei soliti potenti? Fermiamoci qui. Anche questa, forse, è una tentazione. Voler controllare tutto, pretendere che il mondo funzioni come un orologio… la prospettiva evangelica è differente. Disinteressandosi dei meccanismi economici e politici, Gesù solo nel deserto costruisce l’uomo nuovo.

La voce che indica
A dire il vero non è una mano, ma una voce che indica Gesù: “Questi è il mio figlio, l’amato: ascoltatelo!”. Voce che fa puntare lo sguardo su Cristo. Voce che parla dalla nube, perché lo sguardo non è sufficiente a discernere. Voce che chiede adesione da parte di tutta la persona (continua entro mercoledì…)