Natale 2008 - Lectio

Augurio di Natale 1:
Gesù non considera la sua vita così brutta e irreversibile
gli basta un posticino
nel presepe, o nel cuore di chi si apre alla luce.

(da un confratello)
Questo augurio sottolinea la piccolezza di Dio. E anche la piccolezza delle sue pretese. Facendosi “carne”, accettando di divenire uomo, Dio rovescia le nostre aspettative di grandezza. Che sono poi quelle che spesso ci fanno vedere brutta la nostra vita.

Augurio di Natale 2:
Il destino drammatico
che già incombe sul bambino
non ha impedito
o ridotto
l’effusione senza misura del suo amore

(da un altro confratello)
Questo è arrivato via Internet, con una foto sorprendente di una parete vetrata di una chiesa di montagna. Si vedeva chiaramente uno-due metri di neve fuori… la neve del dramma della sofferenza. Su questo sfondo, l’immagine di una sacra famiglia, e con l’aggiunta di una croce. Nel Natale è già presente in filigrana la croce, nel Natale prende il via un’effusione smisurata di amore. Che risulta incapace di arrestarsi. Prenderà il via anche da noi?

Augurio di Natale 3:
L'eterno oggi di Dio è disceso nell'oggi effimero del mondo
e trascina il nostro oggi passeggero nell'oggi perenne di Dio.
Dio è così grande che può farsi piccolo.
Dio è così potente che può farsi inerme
e venirci incontro come bimbo indifeso,
affinchè noi possiamo amarlo.

Dio è così buono da rinunciare al suo splendore divino
e discendere nella stalla,
affinchè noi possiamo trovarlo
e perchè così la sua bontà tocchi anche noi,
si comunichi a noi
e continui ad operare per nostro tramite.
Questo è Natale...
Dio è diventato uno di noi,
affinchè noi potessimo essere con Lui,
diventare simili a Lui!
Anche questo di un confratello. Copiato da dove? C'era qualche eco forse del discorso di Benedetto XVI a Natale o a Colonia. L’idea sottolineata è quella della piccolezza di Dio. Molto bello e poetico. Ma non è ancora l’auagurio che cerco.

Incontri di Natale - Cose segrete: saranno mai manifestate?
Nelle confessioni di Natale, negli incontri con gli ammalati, nelle storie delle famiglie… Accanto alla miseria, all’indifferenza, alla fatica di credere. Ci sono storie sorprendenti. Che non possono essere raccontate. Troppo personali. Troppo forti. Potrebbe riferirle un giornalista americano. In America. Sapendo che nessuno qui le leggerà. Ci si rende conto dell’inganno dei media. La realtà non è composta dai tre-quattro scandali che ci mandano fumo negli occhi.

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