XXV del Tempo Ordinario A

"Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa"
Gesù racconta le parabole per esprimere il Regno. Non spiega dei concetti, non propone un'utopia: ci coinvolge in una storia. Perché il racconto crea una relazione tra chi parla e chi ascolta. E permette di dire tante cose senza lamentarsi, senza accusare, senza litigare...
Dovremmo imparare da Gesù ad ascoltare di più la nostra vita e le esperienze degli altri. Forse ci sta parlando del Regno. E ad eliminare dai nostri discorsi le lamentele inutili, le accuse, le chiacchiere... per ritornare a raccontare cose belle.

"uscì all’alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna": Nella Bibbia, la vigna è simbolo del Popolo di Dio. La vendemmia era una delle feste più grandi. E' un grande onore essere chiamati a partecipare alla gioia di Dio.

“Perché ve ne state qui tutto il giorno senza far niente?”. Gli risposero: “Perché nessuno ci ha presi a giornata”. Ed egli disse loro: “Andate anche voi nella vigna”.
Quando fu sera, il padrone della vigna disse al suo fattore: “Chiama i lavoratori e dai loro la paga, incominciando dagli ultimi fino ai primi”. Venuti quelli delle cinque del pomeriggio, ricevettero ciascuno un denaro. Quando arrivarono i primi, pensarono che avrebbero ricevuto di più. Ma anch’essi ricevettero ciascuno un denaro. Nel ritirarlo, però, mormoravano contro il padrone dicendo: “Questi ultimi hanno lavorato un’ora soltanto e li hai trattati come noi, che abbiamo sopportato il peso della giornata e il caldo”.
Ma il padrone, rispondendo a uno di loro, disse: “Amico, io non ti faccio torto. Non hai forse concordato con me per un denaro? Prendi il tuo e vattene. Ma io voglio dare anche a quest’ultimo quanto a te: non posso fare delle mie cose quello che voglio? Oppure tu sei invidioso perché io sono buono?”. Così gli ultimi saranno primi e i primi, ultimi».