Flash sulla I lettura: il prestabilito disegno e i dolori della morte


"consegnato a VOI secondo il prestabilito disegno e la prescienza di Dio
VOI per mano di pagani, l’avete crocifisso"
L'affermazione dell'apostolo presenta un aspetto sconcertante: Gesù è stato consegnato secondo il "prestabilito disegno e la prescienza di Dio"; ciononostante egli fa presente la gravità del gesto degli abitanti di Gerusalemme: "voi per mano di pagani l'avete crocifisso". Come è possibile che gli abitanti di Gerusalemme siano colpevoli, se tutto si è svolto secondo il disegno di Dio? La difficoltà ci spinge ad un approfondimento: che cosa si intende infatti quando si dice che Dio "prestabilisce"? Che cosa intende fare Dio? Il progetto di Dio è in realtà di amarci fino alla fine. Amarci nonostante il nostro rifiuto. In questo senso allora diciamo che Dio consegna il figlio nelle mani del popolo peccatore e ribelle, sapendo che sarà rifiutato. Dio accetta di amare incondizionatamente, anche se questo comporta la sofferenza e la morte. Ma allora la morte è l'ultima parola? In tal caso, l'ostinata reiterazione del dono di amore da parte di Dio servirebbe soltanto a mostrare la nostra pervicace ostinazione nel peccato. Servirebbe unicamente alla nostra condanna.

“Ora Dio lo ha risuscitato, liberandolo dai dolori della morte”: Dio invece intende liberare il popolo dal peccato e dalla morte. Il termine qui usato è "liberare dai dolori", e la parola greca indica specificamente i dolori del parto. La sofferenza e la morte di Gesù sono quindi come un travaglio, la fase finale della gestazione di un’umanità nuova. Risorgendo, Gesù rinasce a vita nuova, e permette anche all'umanità di avere accesso a questa nuova esistenza.
“questi non fu abbandonato negli inferi, né la sua carne subì la corruzione”: notiamo la differenza di traduzione con il salmo responsoriale che preghiamo subito dopo la lettura: ciò è dovuto ad un modo particolare di tradurre in greco. Vedere nel commento al salmo.