Impariamo a pregare con il salmo: la sua carne non subì la corruzione

perché non abbandonerai la mia vita negli inferi,
né lascerai che il tuo fedele veda la fossa”: lo stesso testo viene citato nel discorso di Pietro. Solo che l'evangelista, che scrive in greco, cita il salmo secondo la versione greca, che tende ad usare concetti astratti, e parla di "corruzione". Il testo ebraico è molto più concreto: "non lascerai che il tuo fedele veda la fossa". Il senso originario del salmo è che Dio impedirà che il suo fedele veda la morte. Questo è anche ciò che pretendevano i passanti che insultano Gesù crocifisso: se veramente fosse figlio di Dio, dovrebbe essere da lui liberato, e non morire. L'orizzonte è quello della vita e della morte terrena. Ma Gesù, crocifisso, morto e risorto, oltrepassa i confini dell'esistenza terrena, e affronta il problema radicale della morte. Si realizza così il senso più pieno del salmo: Dio è il Dio dei viventi, e non abbandona i suoi amici, neppure dopo la morte.

Mi indicherai il sentiero della vita”: possiamo dunque intendere il sentiero della vita come la nuova via che Gesù ha aperto. E' una maniera nuova di vivere, in cui è possibile vincere il timore della morte. In cui è possibile il dono integrale di sé. In cui è possibile perfino andare con fiducia incontro alla morte fisica, perché si ha la speranza profonda: che la morte è vinta da Dio.