IV avvento: salmo - cantare in eterno

Canterò in eterno l’amore del Signore

Il canto fa perdere la visione del tempo. “Cantare in eterno” è un’iperbole: non è possibile, umanamente, una preghiera o un canto incessante. Prima o poi anche i momenti più belli e più intensi della preghiera e della liturgia finiscono. Eppure dovrebbe almeno sfiorare la nostra mente un desiderio, una percezione: “vorrei che tutto questo non finisse”.
La percezione del tempo nella liturgia dà origine a fenomeni curiosi. Ne annotiamo qualcuno con un sorriso indulgente: il sacerdote (a volte anche un vescovo - capita in tutto il mondo) che si immerge nel suo discorso, mentre l’assemblea impaziente aspetta che finisca, il coro che si dilunga in un canto a venti strofe, senza tralasciarne una (laddove il coro è tutto compreso nella sua performance, e non si rende conto che altri si stufano); l’uomo con l’orologio al polso, che cronometra la Messa, e scappa ancor prima della benedizione, per poi ritrovarsi poche ore dopo a fare una coda di mezz’ora per entrare ai mercatini di Natale; ed è lo stesso uomo che cronometra impaziente la Messa domenicale, che poi si scioglie al matrimonio della figlia, o al battesimo della nipotina e dice “Che bella cerimonia!”. C'è anche il prete con l’orologio al polso, che deve dire tre messe in una mattina… Per qualcuno è troppo, per qualcun altro troppo poco… qual è il tempo giusto della liturgia?

di generazione in generazione
farò conoscere con la mia bocca la tua fedeltà,
Il salmo insiste sugli avverbi di tempo “per sempre”, “di generazione in generazione”: si tratta del tempo di Dio. Il tempo di Dio è diverso dai tempi umani. La sua fedeltà abbraccia spazi molto più dilatati.

«È un amore edificato per sempre;
nel cielo rendi stabile la tua fedeltà».

Il tempo di Dio non è un tempo puramente quantitativo. Si configura come fedeltà che rimane, come attenzione continua, come fiducia e amore incrollabile.Il tempo liturgico e il tempo della vita sono invitati ad entrare nel ritmo perenne della fedeltà incessante di Dio.