IV domenica di Avvento: II lettura - a Dio, che solo è sapiente, la gloria

a Dio, che solo è sapiente,
per mezzo di Gesù Cristo,
la gloria nei secoli. Amen.

La seconda lettura è tratta dalla conclusione della lettera ai Romani. Tirando le somme del discorso, un’unica parola emerge: sia gloria a Dio, il solo sapiente. La conclusione di Paolo è di pura adorazione. Sospensione dell’azione umana, sosta estatica contemplando la grandezza di Dio. In tuti i nostri affanni, in tutte le nostre fatiche, non dovrebbe mai venire a mancare il riferimento a lui.

a colui che ha il potere di confermarvi

abbiamo riportato subito la conclusione del discorso di Paolo. Che però si dilunga prima di arrivare al termine: comincia ricordando che è Dio che ha il potere di compiere la sua opera, che viene così sottratta al puro e semplice impegno e affanno umano.

secondo la rivelazione del mistero,
avvolto nel silenzio per secoli eterni,
ma ora manifestato mediante le scritture dei Profeti,

Le tracce del progetto di Dio sono rinvenute in tutta la storia biblica, che diviene così il criterio per interpretare la storia del mondo. Protagonisti ed eroi di questa storia non sono re, generali, potenti, uomini ricchi di denaro, di intelligenza, di influenza culturale… protagonisti sono i profeti, che nel corso dei secoli hanno custodito pazientemente la speranza del Regno di Dio, la fiducia nel Dio Di Abramo,Isacco, Giacobbe.