Impariamo a pregare con il salmo: benedizione pigliatutto

Benedetto sei tu, Signore, Dio dei padri nostri.
Come può essere preghiera la ripetizione, che a noi appare ossessiva ed eccessiva, della frase Benedetto sei tu? Eppure la ripetizione appare uno dei segreti fondamentali della preghiera. Soprattutto quando si arriva ad un punto fondamentale, che non ha tanto bisogni di essere capito, quanto di essere portato nel profondo del cuore. Ora, la benedizione è il cuore della preghiera ebraica: solo che solitamente si benedice Dio per qualcosa di specifico. David ad esempio benedice Dio quando riceve la promessa della stabilità della sua famiglia sul trono. Zaccaria invece lo benedice per la nascita di Giovanni Battista. Qui nella preghiera del libro di Daniele, scompare il motivo. Resta solo la benedizione. L'orante in pratica si dimentica perfino di se stesso, dimentica quasi di essere stato beneficato. Rimane solo la lode di Dio. A lui solo l'onore e la gloria.

Benedetto il tuo nome glorioso e santo.

Benedetto sei tu nel tuo tempio santo, glorioso.

Benedetto sei tu sul trono del tuo regno.

Benedetto sei tu che penetri con lo sguardo gli abissi
e siedi sui cherubini.

Benedetto sei tu nel firmamento del cielo.